Rete solida insegna nelle scuole a non sprecare il cibo

Rete solida delle Acli e la cooperativa Stile hanno coinvolto in primavera alcune scuole primarie padovane per parlare agli studenti di consumo responsabile contro lo spreco di cibo. Il linguaggio utilizzato è stato quello "magnetico" della tecnologia.

Rete solida insegna nelle scuole a non sprecare il cibo

In primavera il progetto Rete Solida (Relazioni, territorio, economia, solidarietà e ambiente) delle Acli di Padova ha dato vita con la cooperativa Stile a una serie di laboratori sul consumo critico in diverse classi delle scuole primarie di Padova e provincia.

L’idea di proporre un laboratorio di stop motion per parlare di spreco alimentare e consumo consapevole, nasce dall’esigenza di trovare un linguaggio adatto per coinvolgere le giovani generazioni unendo creatività artistica e tecnologia.
Utilizzare l’arte, la fotografia e il teatro come strumenti per stimolare lo sviluppo intellettivo e della creatività, riuscendo anche a veicolare messaggi importanti, è stato uno degli obbiettivi raggiunti di questo interessante progetto didattico.

Le classi sono state coinvolte, grazie all’apporto di operatori didattici qualificati, in un percorso educativo composto da uno spettacolo di burattini sui temi del rispetto dell’ambiente, da attività ludico-didattiche mirate a sedimentare attraverso il gioco gli argomenti trattati, testando attraverso giochi, quiz e sfide le conoscenze acquisite e da un laboratorio creativo e interattivo di stop motion con doppiaggio.
Il grado di difficoltà e approfondimento è stato ogni volta proporzionato all’età dei bambini coinvolti, così come la modalità di comunicazione e il linguaggio scelti per riuscire, nel corso di una mattinata, ad affrontare tematiche come lo spreco alimentare e il consumo consapevole.

«L’approccio educativo – spiega Giulia Leonardi della coop Stile – che caratterizza il nostro intervento segue la metodologia del toccare con le mani, del conoscere attraverso il fare, riprendendo il concetto di “imparare facendo” di Munari e l’idea di “pedagogia attiva” della Montessori. In tutti questi approcci pedagogici il fondamento filosofico comune è l’esperienza, posta come base nell’educazione, per innescare il processo dialettico e dinamico che coinvolge il bambino attivamente e globalmente, avvicinandolo in modo spontaneo allo sviluppo delle conoscenze».

Le scuole coinvolte si sono espresse tutte in maniera entusiasta dopo l’esperienza e hanno richiesto di poter continuare con i laboratori anche il prossimo anno.

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