Peraga medievale, un viaggio nel tempo che lega le parrocchie dell’unità

Dal 2 al 5 giugno al castello dei Da Peraga, si svolge l’edizione numero 17 della manifestazione, nata come festa della comunità per poi svilupparsi nel corso degli anni. Oggi è un ottimo collante per tutta l’unità pastorale di Vigonza, come sottolinea il parroco moderatore don Cornelio Boesso.

Peraga medievale, un viaggio nel tempo che lega le parrocchie dell’unità

È dedicata al viaggio l’edizione 2016, la diciassettesima, della festa medievale di Peraga, che si svolge dal 2 al 5 giugno nel castello dei Da Peraga a Vigonza.
Il viaggio nei suoi molteplici aspetti: nel medioevo era più per necessità che per svago, per motivi di commercio, di studio, di devozione o espiazione, per amministrare il potere. C’erano i pellegrini, i mercanti, i sovrani con i loro militari. Ci si fermava in una locanda, in un palazzo o in stalla.
«La festa – precisa Loris Bizzotto, vicepresidente del consiglio pastorale e fra gli organizzatori dell’evento – nasce come festa della comunità e nel tempo si è sviluppata. È la comunità che la sostiene. È una sagra di persone, fatta di piccole realtà che prendono linfa dalla comunità. C’è quindi il gruppo famiglie che, con il supporto di altri nuclei, realizza l’area dell’accampamento. I volontari del Noi si dedicano all’accoglienza e alla vita di corte con le danze, i giovani e giovanissimi hanno dato vita al gruppo degli sbandieratori e si impegnano anche al di fuori della festa, nelle case di riposo o in altre parrocchie».

La festa è un susseguirsi di appuntamenti che richiamano la magia, gli intrighi, le sfide e i sapori dell’epoca.
E tutto ruota attorno alla figura di Bonaventura da Peraga, studioso, teologo, missionario che ben riveste quindi i panni del viaggiatore e che dà alla festa una valenza storica e culturale, ma soprattutto religiosa.
«Bonaventura – precisa don Cornelio Boesso, parroco dell’unità pastorale di Vigonza – fu un grande ambasciatore del papa, ricordare il passato ci permette di riviverlo facendoci oggi messaggeri della gioia del convivere. Le radici, il passato, danno linfa al presente. La festa è momento di incontro e nell’unità pastorale permette di intessere relazioni fra le diverse parrocchie e di crescere insieme».

Un ricco calendario di eventi
Nel programma, che si apre giovedì sera con una cena dedicata alle pietanze tipiche del tempo, ci sono alcuni appuntamenti ormai diventati parte della tradizione: l’epilogo del carro, lo spettacolo di fuoco a cura dei Focolieri di Petracha (venerdì 3 alle 22 e domenica con l’aggiunta dello spettacolare incendio del castello); la disfida delle contra’ (i giochi tipici medievale come il volo della bisaccia, la palla medievale o la corsa dei giganti, nei quali si sfidano le quattro contrade di Peraga e che si tengono sabato alle 17 e alle 22).
«Gli appuntamenti dedicati alla parrocchia e anche all’unità pastorale – spiega Bizzotto – sono pensati per rafforzare il legame sociale e per incentivare la voglia di stare insieme. Le famiglie della scuola dell’infanzia e primaria si ritrovano sabato a pranzo e al pomeriggio ci sono dei laboratori, novità di quest’anno, dedicati ai più piccini. Domenica invece dopo la celebrazione della messa alle 11 al castello segue il pranzo comunitario aperto a tutta l’unità pastorale. Anche le sfide delle contrade sono dei momenti importanti per dare il senso della comunità. Ci teniamo che la festa resti ancorata alla parrocchia, anche per questo durante la sfilata del palio, venerdì alle 21, è importante che ci sia il parroco insieme ai vari gruppi. Chi viene deve sentirsi accolto, come se entrasse in una grande famiglia, questo è il senso della festa, ma anche dell’unità pastorale».

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