Tra banchetti e social media, ecco come vivono i partiti padovani

Pd, 5 stelle, Lega, Forza Italia. Ogni partito ha la sua struttura, le sue modalità, le sue liturgie. Ma come vivono oggi la militanza politica nel territorio? Ecco una “fotografia” della provincia di Padova, a partire dall'analisi dei responsabili locali. E dopo il referendum, è già tempo di una nuova campagna elettorale, questa volta per il comune capoluogo.

Tra banchetti e social media, ecco come vivono i partiti padovani

Partito democratico, la "macchina" più organizzata

Oltre 100 sezioni territoriali, una per ogni paese, 14 circoli solo nella città di Padova, 4000 iscritti, 450 amministratori.
Il Partito democratico è il primo partito della provincia. Una macchina che si mette in moto in vista di ogni appuntamento elettorale.
«Il nostro partito – esordisce Massimo Bettin, segretario provinciale del Pd – usa lo strumento del dialogo tra le persone, invitando i nostri dirigenti, i segretari dei circoli e molti amministratori a creare occasioni di confronto in vista degli appuntamenti più significativi, come è stato in queste settimane per il referendum».

30 sindaci tra le sue fila, 450 consiglieri comunali, il Partito democratico mantiene una forma ben definita con capacità di attrazione.
Tra dicembre e i primi di gennaio si concluderà la campagna tesseramento, ma – spiega Bettin – «è sbagliato misurare un partito sul numero delle iscrizioni. L'algebra conta meno anche se resta un segno di affetto. Il Partito democratico vive una fase di ripensamento ma siamo affezionati a una forma che mantenga il presidio del territorio perché la vicinanza ai problemi dei cittadini si assicura solo con una presenza capillare. La campagna referendaria ha avvicinato nuove energie, soprattutto nei mondi giovanili. Dal confronto schietto siamo pronti a ripartire per gli appuntamenti importanti a livello locale».

5 Stelle, niente capi ma una rete sempre più articolata di attivisti "orizzontali"

Non un partito ma un gruppo di cittadini che lavora sul territorio. Il Movimento Cinque Stelle punta sull'informazione per ogni appuntamento elettorale.
«Siamo tutti attivisti in maniera orizzontale – spiega il consigliere regionale Jacopo Berti – per il referendum costituzionale ho svolto un compito di coordinamento e segreteria, ma il lavoro lo hanno fatto i cittadini attivi che hanno organizzato tantissimi eventi con l'obiettivo di incontrare le persone attraverso una "marea" di serate».
Un lavoro di informazione fatto con il sostegno degli eletti Cinque Stelle, una decina tra Camera e Senato, a cui si aggiungono cinque consiglieri regionali e quasi duecento consiglieri comunali.

Non esiste una forma partito per il Movimento Cinque Stelle, che si sostiene attraverso gruppi attivi nei comuni.
Molti sono nati in vista dell'appuntamento con le elezioni comunali, e hanno poi iniziato a riunirsi con puntualità, composti da cittadini che "usano" il Movimento come strumento per aumentare la partecipazione. Non c'è una visione piramidale tra i grillini: «Non seguiamo il modello dei partiti classici – spiega Jacopo Berti – con un capo e vari livelli».

Nessun censimento del numero di attivisti, ma i Cinque Stelle in Veneto sono svariate migliaia.
«Quando si parla di Cinque Stelle – conclude Jacopo Berti – spesso si usa il termine rete sbagliando e riferendosi a internet. La rete per noi è invece condivisione, significa "fare rete" tra le  persone. Internet è uno strumento, come lo sono i volantini e i gazebo. Il nostro obiettivo è essere sempre interconnessi».

Lega, 70 sezioni e tanti giovani tra i militanti. «Internet da solo non basta»

La Lega Nord è suddivisa sul territorio in sezioni comunali, sezioni circoscrizionali e provinciali. «Ognuna ha competenze diverse – continua Andrea Ostellari – ma il vero nucleo del partito è la sezione locale formata dal segretario, da un direttivo, dai militanti e dai sostenitori. Un partito secondo me si sostiene attraverso gerarchie e regole. Non credo che internet o i social possano sostituire il dibattito nelle sezioni, strumento vero di democrazia a servizio della crescita del paese. Internet e i social possono dare risultati immediati, la gestione successiva a volte diventa difficile».

Nel Padovano la Lega Nord conta 70 sezioni, quasi 900 iscritti, 1500 sostenitori.
«Il nostro è un partito che cresce e si ringiovanisce – conclude Andrea Ostellari – con giovani tra i venti e i trent'anni e molti professionisti interessati alle nostre idee. La Lega non è più considerata un partito rozzo, tanti per questo si avvicinano e si tesserano. Del resto crediamo che nonostante l'importanza dei leader che tirano la carretta, solo l'insieme del movimento possa cambiare le cose».

Forza Italia: coordinamento regionale e leadership carismatica

Un partito che trova forza e compattezza nel lavoro dei parlamentari eletti. Forza Italia attualmente si declina in un coordinamento regionale a cui fanno riferimento i coordinamenti provinciali e locali.

Un partito in cui resta fondamentale una leadership carismatica come quella di Silvio Berlusconi.
«La sua presenza – conclude Marco Marin – conta sempre molto e in ogni campagna è in grado di essere di grande rilievo». Un partito che in questo momento sta cercando di riposizionarsi: «A livello veneto è in corso la campagna tesseramento ma è presto per dare numeri – spiega Marco Marin – anche se è davvero grande in questo momento il lavoro che stanno facendo i giovani con il coordinatore regionale Carlo Pasqualetto».

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