Continua la lotta contro la sala videolottery di Tencarola

Una perizia tecnica qualificata per stabilire la percentuale di territorio comunale dove si possono insediare le attività di gioco lecito. Poi con questa perizia si andrà in Consiglio di Stato impugnando la decisione del Tar Veneto di concedere il permesso a una casa di gioco di Bolzano, la Allstar, di aprire una video lottery terminal nella frazione di Tencarola a pochi passi dalla chiesa di San Bartolomeo.

Continua la lotta contro la sala videolottery di Tencarola

È quanto approvato all’unanimità dall’amministrazione comunale di Selvazzano Dentro nel consiglio convocato d’urgenza il 24 novembre: l’intento è quello di smontare la motivazione della sentenza di primo grado secondo la quale nel comune si possono collocare queste attività solo sullo 0,6 per cento del territorio.

Una percentuale «espulsiva », secondo il giudice amministrativo.
Il tutto però, secondo il sindaco Enoch Soranzo, non tenendo nemmeno conto della distanza minima di 500 metri dai luoghi sensibili, in questo caso la stessa chiesa:

«Nel 2016 abbiamo approvato un regolamento in materia di giochi rispettando i parametri richiesti – spiega il sindaco – ma il richiedente ha fatto ricorso al tribunale amministrativo regionale ritenendo questa applicazione troppo restrittiva nei confronti di una libera impresa. Il Tar veneto, nel suo procedimento del fine giugno, ha emesso una prima sentenza sospensiva nella quale ha invitato l’amministrazione a rivedere quelle che erano le modalità di calcolo delle distanze».

Così il comune di Selvazzano, a settembre, ha approvato un nuovo regolamento: non più un calcolo basato sul raggio, ma valutando la distanza del percorso pedonale più breve e senza barriere.
Nulla, però, è cambiato: nuova richiesta da parte di Allstar, nuovo diniego perché la distanza è comunque inferiore ai 500 metri, nuovo ricorso e nuovo invito ad “ammorbidire” i criteri.
Da un lato lo 0,6 per cento, dall’altro secondo il tecnico comunale, Simone Matteazzi, la percentuale di territorio usufruibile sarebbe del 3,65 per cento.

Attorno a questi numeri si giocherà la prossima battaglia: «Abbiamo richiesto la perizia perché questo dato per noi non corrisponde a quello effettivo – continua Soranzo – ma ci tengo a ribadire che non è nostra intenzione precludere l’insediamento di queste attività o limitare la libera impresa, ma semplicemente regolamentarla preservando la volontà di una comunità che prosegue la lotta contro la ludopatia, tutelando soprattutto i ragazzi, i più sensibili e i più esposti».

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