In viaggio tra paesi e città, alla ricerca delle sezioni (scomparse) dei partiti

Disaffezione e astensionismo. Ma anche voglia di cambiare. Sono alcuni degli aspetti che affiorano in diversi comuni veneti parlando del rapporto tra politica e cittadinanza. Realtà differenti che si incrociano, tra passate stagioni vissute nei circoli e determinazione dei più giovani. In quasi tutti i paesi sono sparite le sedi, in altre realtà si cerca di informare tra gazebo e nuove idee. Ma i partiti sono ancora i luoghi nobili dove formare pensieri e idee?

In viaggio tra paesi e città, alla ricerca delle sezioni (scomparse) dei partiti

Disaffezione e astensionismo. Ma anche voglia di cambiare. Sono alcuni degli aspetti che affiorano in diversi comuni veneti parlando del rapporto tra politica e cittadinanza.
Realtà differenti che si incrociano, tra passate stagioni vissute nei circoli e determinazione dei più giovani.

A Thiene incontriamo l’associazione FuoriOnda, nata nel 2014 da un’idea di otto studenti del liceo Corradini
«Ci siamo resi conto che abbiamo un impegno, quello del voto, ma non sappiamo nulla della vera politica perché è difficile trovare notizie non faziose e opinioni non urlate – spiega Pietro Sartori, tra i fondatori – Ci siamo informati sui temi sociopolitici, li abbiamo portati nelle scuole e poi ai cittadini attraverso incontri pubblici per creare dibattiti e formare coscienze».

Anche Giovanni Ponchio, in qualità di docente di storia e filosofia al liceo Don Bosco di Padova, legge nei suoi studenti la stessa effervescenza
«In ottica referendum, abbiamo approfondito la Costituzione parlando delle ragioni del sì e del no con docenti di diritto e questo è rincuorante perché vedo entusiasmo». Estendendo la sua visione, però, non nasconde una certa preoccupazione per la deriva attuale: «Il partito adesso è un gruppo che gravita attorno al leader. Questo personalismo non crea un dibattito sano e svilisce la politica stessa all’occhio del cittadino».

Una preoccupazione condivisa da Federico Ossari, già segretario provinciale del Partito Democratico
Analizzando Piove di Sacco e le realtà limitrofe, vede nelle forti individualità la causa dello scollamento tra istituzioni e comunità: «Nella nostra area un tempo c’era più partecipazione, con il coinvolgimento di parrocchie e associazioni. Nella politica è venuto meno perché ci sono campanilismi, non si guarda alle esigenze del territorio, non si fa rete. Ma è anche vero che manca chi ha ambizione, chi desidera cambiare le cose dall’interno».

Chi ha deciso di provarci è Matteo Mardegan, consigliere di minoranza ed esponente della lista civica “Montagnana a colori”
«Ci siamo detti che era ora di alzarci dai divani e muoverci a favore della comunità». Un gruppo di giovani alla prima esperienza politica, partiti, nel 2015, come associazione culturale con l’intento di coinvolgere le persone e scoprendo una sana partecipazione: «I singoli cittadini ci segnalano le loro criticità ed è una bella scoperta perché dimostra che qui l’interessamento c’è ancora».

Spostandoci di poco verso Este, parliamo con Roberta Gallana, nominata sindaco lo scorso giugno
«Più che le grandi opere, come si pensava un tempo, chiedono una politica interessata al quotidiano, più vicina e orientata al benessere della collettività. Este è vivace: ci sono associazioni attente alla vita nei quartieri o alla sicurezza e l’ho notato durante la recente campagna elettorale con una partecipazione sentita e mirata a conoscere le competenze di chi si candidava».

Ma quindi le sedi di partito sono ancora i luoghi nobili dove formare pensieri e idee?
È drastico Lucio Spagnolo, ex sindaco di Rotzo, che parla dell’Altopiano di Asiago: «Non esistono più i circoli come quelli di 40 anni fa dove i giovani facevano pratica. Adesso i dibattiti e i consensi appartengono al mondo dei social».
E se a Cittadella, secondo alcuni abitanti, una delle ragioni del successo della Lega Nord è la comunicazione diretta con la popolazione, ad Abano Terme, durante il mercato del mercoledì, diversi gazebo fermano i passanti in vista del referendum costituzionale.
Filippo Nardini, attivista del Movimento 5 stelle, ammette: «Agiscono per frasi fatte, sentendo quello che dicono i loro politici di riferimento. Così affidano responsabilità senza partecipare attivamente. Alcuni credono che il 4 dicembre si andrà a votare per le amministrative comunali».

A Vigonza, nei giorni scorsi, il sindaco Nunzio Tacchetto ha incontrato i cittadini delle sette frazioni per parlare della riforma, ma non solo
«Assieme agli assessori, due volte l’anno, organizziamo appuntamenti per spiegare gli interventi e ascoltare le richieste. Così si crea interesse e un legame che va in profondità».
Eppure chiedendo dove fossero le sedi dei partiti, un tabaccaio, con un pizzico di nostalgia, ha risposto: «Non ne ho idea, però posso indicarvi dove si trovavano quelle della Dc o del Psi».

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