L'acqua è sempre più scarsa. Impariamo a usarla bene

Nel 2050 si stima che ci saranno due miliardi di abitanti in più sulla Terra. Già oggi, nonostante gli Obiettivi di sviluppo del Millennio delle Nazioni Unite abbiano consentito l'accesso all'acqua potabile al 7 per cento in più della popolazione mondiale, un miliardo di persone è ancora tagliato fuori, mentre sono 35 milioni l'anno le morti per malattie legate all’acqua. E mentre un cittadino europeo consuma in media tra i 200 e i 250 litri di acqua al giorno, uno dell'Africa Sub-Sahariana arriva a stento a 20 litri...

L'acqua è sempre più scarsa. Impariamo a usarla bene

L’acqua, risorsa preziosa senza la quale la vita non sarebbe possibile sulla terra, è sempre più scarsa.
Secondo i dati dell'Organizzazione mondiale della sanità e della Fao, entro il 2025 quasi due miliardi di abitanti del pianeta vivranno in regioni ad alto rischio di crisi idrica. 

La Giornata mondiale dell’acqua rappresenta dunque un’occasione per dar corso a “buone pratiche”.
A Roma, dopo quasi mezzo secolo dalla prima conferenza nazionale sulle acque, la struttura di missione #italiasicura della Presidenza del consiglio dei ministro organizza per il prossimo 22 marzo "Acque d'Italia. Conferenza nazionale. Quanta risorsa abbiamo, quanta ne usiamo, quanta ne sprechiamo, quanta ne avremo, come la tuteliamo, cosa fare contro il rischio clima”.

«Abbiamo un doppio obiettivo – spiega Erasmo D’Angelis coordinatore di #italiasicura – Innanzitutto  presentare il primo e più completo bilancio idrologico nazionale redatto e aggiornato dagli esperti dell' Istat e dell'Ispra con tutti i dati sulla quantità e la qualità dell'ingente patrimonio idrico italiano di acque superficiali, con laghi e corsi d’acqua e acque di falda, specificando il loro stato di conservazione e tutela, la quantità di piogge registrata, l'utilizzo della risorsa. Il secondo obiettivo è fornire un quadro chiaro di ciò che serve, dalla depurazione che ci vede sotto infrazione europea agli acquedotti, fino alle azioni strutturali per far fronte ai due estremi siccità e alluvioni».

Nel 2050 si stima che ci saranno due miliardi di abitanti in più sulla terra e già oggi, nonostante gli Obiettivi di sviluppo del Millennio delle Nazioni Unite abbiano consentito l'accesso all'acqua potabile al 7 per cento in più della popolazione mondiale, un miliardo di persone ne è ancora tagliato fuori, mentre sono 35 milioni l'anno le morti per malattie legate all’acqua.
E mentre un cittadino europeo consuma in media tra i 200 e i 250 litri di acqua al giorno, uno dell'Africa Sub-Sahariana arriva a stento a 20 litri. La crescita della popolazione e dell'economia, il cambiamento climatico, l'agricoltura, la produzione di energia e le politiche adottate a livello locale, regionale e internazionale sono gli elementi che determinano la gestione di questa risorsa fondamentale, e una gestione sostenibile che tenga conto di tutti questi fattori è necessaria perché l’acqua è una risorsa limitata.

Gli scienziati dell'Istituto per la ricerca sugli impatti del clima di Potsdam, in Germania, hanno valutato le possibilità di produrre più cibo utilizzando la stessa quantità d’acqua e hanno concluso che una migliore gestione dell'acqua in agricoltura potrebbe ridurre il gap alimentare mondiale entro il 2050: basterebbe irrigare meglio le coltivazioni per risolvere il 50 per cento di un problema enorme, perché ottimizzando l’uso dell’acqua piovana e utilizzando metodi di irrigazione efficienti, la produzione in agricoltura potrebbe aumentare del 40 per cento, una cifra che rappresenta la metà di quel che serve, secondo l’Onu, per sradicare la fame nel mondo entro la metà del secolo.
Le soluzioni per un uso più consapevole delle risorse idriche specialmente in agricoltura devono però essere supportate da un forte impegno da parte dei governi locali a sostegno degli agricoltori delle comunità più a rischio, una condizione che spesso viene disattesa nei paesi maggiormente a rischio siccità.

Ma la Giornata rappresenta anche un’occasione individuale per seguire il suggerimento del Wwf e farla diventare davvero utile grazie a una “semplice” decisione quotidiana: bere l’acqua del rubinetto.
Il Wwf spiega i principali vantaggi - più che convincenti - di questa scelta: costa dalle 500 alle mille volte in meno dell’acqua in bottiglia, è molto controllata e non inquina. Questa, infatti, spesso arriva sugli scaffali dei supermercati da zone molto lontane per cui ha un forte impatto ambientale dovuto al trasporto: ci sono acque in bottiglia che attraversano l’Italia in lungo e in largo.
Ultimo motivo, non certo per importanza, per cui scegliere l’acqua del rubinetto è che questa non produce alcun rifiuto, mentre gli imballaggi e le bottiglie devono essere smaltite.

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