Al centro del Festival biblico, tutte le sfumature del viaggio

L’edizione padovana del Festival biblico viene inaugurata giovedì 18 maggio, alle 18, in concomitanza con due mostre che “coniugano” il tema del viaggio: “Mirabilia”, con le opere d’arte contemporanei di artisti under 35, e “Il viaggio di Giona”, progetto ad hoc dell’illustratore Saul Darù. In programma anche spettacoli, incontri, conferenze fino a domenica 21.

Al centro del Festival biblico, tutte le sfumature del viaggio

Si apre con l’arte l’edizione padovana del Festival biblico – sul tema “Felice chi ha la strada nel cuore” – in programma da venerdì 19 a domenica 21 in numerosi luoghi della città.
Al Museo diocesano in piazza Duomo, giovedì 18 alle 18, nella giornata internazionale dei musei, vengono inaugurate due mostre, oltre che il Festival stesso: “Mirabilia. Il segno della contemporaneità nelle opere di artisti under 35” e “Il viaggio di Giona” dell’illustratore e architetto Saul Darù (entrambe aperte fino al 18 giugno: da giovedì a sabato 14-18, domenica 10-18; entrata libera).
“Mirabilia” e “Il viaggio di Giona” nascono da una collaborazione con l’ufficio Progetto giovani del comune di Padova.
«Ci è stato chiesto – spiega Stefania Schiavon dell’area Creatività – di individuare, sul tema del Festival, esperienze trasversali e più voci... che parlassero a più persone. La lunga esperienza di Progetto giovani sul fronte della promozione di giovani che vogliono fare dell’arte il loro mestiere ci ha spinto verso chi si occupa di arte visiva. E così è nato un bando per la selezione di artisti under 35, che daranno vita a “Mirabilia”. Titolo che fa riferimento a un genere letterario diffuso in epoca tardo antica e medievale, che indicava la letteratura di viaggio. I mirabilia raccoglievano aneddoti, fantasie, racconti tramandati oralmente e descrivano l’esplorazione di paesi e città attraverso narrazioni più o meno veritiere. “Mirabilia” richiama anche il concetto di meraviglia, quando scopri il lavoro di un artista».
Per la mostra sono stati selezionati una ventina di artisti, che hanno proposto opere di pittura, fotografia, video, installazioni... Oltre a loro ce ne saranno altri, già conosciuti dal Progetto giovani, invitati a esporre. A tutti è stato chiesto di “raccontare” il tema
del viaggio: l’osservazione, la scoperta, la possibilità o impossibilità di raggiungere una meta... sia essa immaginaria, metaforica o esperienziale. Il tutto in chiave contemporanea.

«Sono giunte opere non scontate e per nulla didascaliche, che restituiscono la ricchezza dei mondi in cui sono nate. Sono veri e propri progetti da abitare, da vivere. E rispondono a un obiettivo centrale per noi: fare dell’esperienza culturale nutrimento per l’anima, intesa in senso ecumenico, della persone. È interessante, inoltre, che sia proprio il Museo diocesano a fare da cornice alle proposte di arte contemporanea di “Mirabilia”. Sarà un passaggio importante per i giovani artisti, per la comunità (con cui si mettono in dialogo) e per il museo stesso».

Accanto agli under 35 di “Mirabilia” ci sarà Saul Darù con “Il viaggio di Giona”.
«È un progetto ad hoc per il Festival biblico – spiega Francesco Pasquale dell’ufficio Progetto giovani del comune di Padova – Nel gruppo che ha pensato il programma dell’edizione padovana abbiamo più volte parlato di Giona e del suo viaggio narrato nella bibbia. Saul Darù, classe 1975, ha il viaggio nel sangue: nasce a Trento, si laurea a Venezia, segue corsi di illustrazione a Macerata, espone in moltissimi contesti internazionali. Ora vive a Trieste. Aveva già lavorato sul tema del viaggio e ora ha realizzato un progetto artistico su Giona, “eroe contemporaneo” che ci porta attraverso paesaggi fisici e dell’anima molto diversi tra loro, dandoci l’opportunità di scoprire e comprendere come la rinascita interiore sia un percorso possibile per tutti».

Nell’ambito del Festival, il Progetto giovani di Padova ha curato altri progetti come il workshop teatrale “Agire la parola”, realizzato in collaborazione con Babilonia teatri.
«Anche in questo caso – spiega Schiavon – abbiamo lanciato una selezione, che ha riscosso moltissimo successo. Dalla sessantina di giovani partecipanti, provenienti da diverse parti d’Italia, ora ne verranno selezionati 15. Per tre giorni, sei ore al giorno, lavoreranno su “parola&corpo” insieme agli attori professionisti di Babilonia teatri, compagnia veronese che nel 2016 ha ricevuto il Leone d’argento “all’innovazione teatrale” alla Biennale teatro di Venezia. A conclusione del workshop ci sarà, venerdì 19 alle 16.30 in piazza Duomo (o altro luogo, in caso di pioggia), una restituzione pubblica alla città».

Interessanti anche le proposte sul fronte letterario: in collaborazione con il circolo culturale Carichi sospesi viene proposto “Incontrando le parole”, reading performativi tra le persone, nelle vie, nelle piazze.
«In tre punti della città, per tre giorni due volte al giorno – continua Schiavon – sarà possibile ascoltare, e vivere, alcune letture sul tema del viaggio. Sarà, per chi cammina, un’occasione per fare una sosta, per regalarsi una parentesi nel proprio “viaggio”...».
Il Progetto giovani “porta” al Festival biblico anche alcuni autori interessanti: Francesco Valagussa, giovane docente di estetica all’università San Raffaele, che presenta Il globo senza legge. Saggio su Moby Dick (sabato 20 alle 11 nell’aula Nievo del Bo); Alì Ehsani con il suo Stanotte guardiano le stelle, che racconta del suo viaggio, con il fratello Mohammed, da Kabul in Italia (domenica 21 alle 16.30 in Museo diocesano); Emmanuele Carbè con L’unico viaggio che ho fatto. Storia di Gardaland e di quello che è successo dopo (lunedì 22 alle 18.30 in centro universitario).

Gli spettacoli

CHIESA DI SAN GAETANO
Sabato 20 maggio, alle 21, va in scena “Gridare il vangelo della vita. Charles de Foucauld tra il grido di Dio e il grido dell’uomo” (ingresso a offerta libera).
Il lavoro per voci recitanti, coro ed ensemble musicale, con coreografie e proiezioni, è costituito da un prologo e sei quadri, che rappresentano le “sei grida” nella vita di frère Charles. Ciascuno è introdotto da una danza e un pannello che evocano il significato del “grido” e si compone di testi recitati e cantati, tratti dagli scritti di de Foucauld.
I canti e le musiche sono composti da Gianmartino Durighello, Monica Marighetto, Alberto Levarato, Matteo Curto, e interpretati dai giovani musicisti Ashirà e dal coro formato da amici della fraternità Discepole del Vangelo. Le coreografie e le danze sono realizzate da Giorgia Daminato.

ISTITUTO BARBARIGO
Domenica 21, alle 21, viene proposto “Chi sei tu? Vangelo dell’asino parlante” con Antonio Panzuto, diretto da Alessandro Tognon (ingresso libero). Gesù e il suo asino camminano: due marionette, costruite assemblando legni poveri e stoffe, ferraccio e fili di lana. La scena è un pezzo di deserto, un confine, una striscia fra ciò che appartiene al cielo e ciò che appartiene alla terra. Vanno qui e poi là. E camminano. Senza sosta. Se ne vanno a capo scoperto. La morte, il vento, l’ingiuria: ricevono tutto in faccia, senza mai rallentare il passo. Ci sono molte insidie, ma non sono soli, ci sono degli angeli, che anche l’asino sa vedere.
La voce dell’asino racconta questo cammino e la bellezza di parole che salveranno il mondo. “Chi sei tu? Vangelo dell’asino parlante” ha vinto l’edizione 2015 di “Teatri del Sacro” (Lucca).

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