Consulte laicali del Triveneto: a Belluno-Feltre l'annuale pellegrinaggio-studio

Si è svolto nella diocesi di Belluno Feltre, insieme al vescovo Renato Marangoni, l'annuale pellegrinaggio studio delle consulte delle aggregazioni laicali del Triveneto. Oltre 130 persone da 15 chiese differenti hanno unito preghiera e approfondimento, cultura e convivialità.

Consulte laicali del Triveneto: a Belluno-Feltre l'annuale pellegrinaggio-studio

«La lettura degli Atti di oggi ci ricorda che i credenti vendevano le loro proprietà e sostanze e le dividevano con tutti. Anche i movimenti e associazioni sono chiamati a vendere, a mettere in comune le proprie ricchezze, facendo spazio all’altro, alla comunione». Il vescovo di Feltre-Belluno Renato Marangoni così commenta il vangelo di sabato 22 aprile.

Siamo nel centro Papa Luciani di Santa Giustina Bellunese, alle battute conclusive del pellegrinaggio studio della Consulta delle aggregazioni laicali del Triveneto. Oltre 130 persone provenienti dalle quindici diocesi trivenete si sono riunite nel tradizionale gesto - che si svolge ogni anno in una diocesi diversa - che abbina preghiera e approfondimento, cultura e convivialità.

Ad accogliere i rappresentanti di movimenti e associazioni è la cooperativa sociale Arcobaleno ’86, che si occupa di accoglienza e attività sociali e culturali. Nella suggestiva sede del museo dei sogni, spetta a Cesare Lasen, botanico ed ecologo, oltre che componente dell’ufficio diocesano “Nuovi stili di vita”, illustrare il legame tra due documenti di papa Francesco, l’esortazione apostolica Evangelii Gaudium e l’enciclica Laudato si'.

Con una presentazione che abbina competenza e calore, Cesare racconta lo stupore di aver rintracciato in un documento papale i temi di cui si era occupato per tutta la vita, dalla sostenibilità ambientale alla biodiversità, «ma anche una riflessione teologica ispirata sotto il segno della Trinità che mi ha costretto a riscoprire sotto una nuova luce gli stessi temi».

Con la “croce italiana”, una croce-puzzle che riassume mille storie di dolore e rinascita di tutti gli angoli d’Italia, parte la visita al museo dei sogni guidata da Aldo Bertelle, direttore della comunità. «Accetta le nostre lacrime e trasformale in intimità con te», si prega davanti alla croce, «accetta il nostro scoraggiamento e trasformalo in fede». Un luogo denso di simboli, il museo dei sogni, puntualmente illustrati dal suo fondatore, dalle torri gemelle ricostruite con 2.819 pietre e 2.819 notizie di bene, al bastone del pellegrino e del cittadino portato a piedi attraverso l’Italia e ritorno.

Ci si trasferisce poi al centro Papa Luciani di Santa Giustina Bellunese per il pranzo. Per molti segue la visita allo splendido museo delle tradizioni popolari di Cesiomaggiore. C’è anche tempo per una mezzoretta a tu per tu con papa Luciani. Don Davide Fiocco, direttore del centro ne illustra la vita, al di là degli stereotipi del “povero montanaro diventato papa”, mostrando invece la ricchezza della vita sociale e religiosa dell’Agordino, soprattutto attraverso le figure dei parroci locali, e poi soffermandosi anche sulle tappe del processo di canonizzazione del pontefice di Canale d’Agordo e sulle affinità, davvero non esteriori, con papa Francesco.

La conclusione è con la messa celebrata dai vescovi Renato e Beniamino Pizziol, delegato della Conferenza episcopale triveneta ai laici. «Il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati», sono sempre gli Atti ripresi dal vescovo Renato, «l’iniziativa del nostro trovarci è la Sua, non abbiamo noi il merito del nostro essere qui». Una frase che suona bene in un centro intitolato a qual papa che amava dire «Io non parto, se Dio non prende prima l’iniziativa».

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