Crespano del Grappa. "Iniziazione cristiana? Siamo sulla buona strada"

Nel vicariato di Crespano del Grappa il cammino di iniziazione cristiana è stato accolto con atteggiamenti diversi dalle nove parrocchie che lo compongono.

Crespano del Grappa. "Iniziazione cristiana? Siamo sulla buona strada"

Come erano eterogenei i terreni che hanno ricevuto i semi nella parabola del seminatore, altrettanto differenti sono stati gli approcci a questo rivoluzionario percorso, in un vicariato di confine disposto tra le diocesi di Vicenza e di Treviso!

Si va dalle comunità che attendevano questa importante svolta e hanno iniziato subito, si passa per quella che avrebbe voluto intraprendere il nuovo cammino ma ha dovuto arrendersi alla fuga “oltre confine” dei bimbi di genitori che non volevano partecipare agli incontri a loro dedicati, e si arriva alla comunità “frenata” dal proprio pastore.

Nelle sei parrocchie che ormai da cinque anni stanno portando avanti questa nuova esperienza (nonostante qualche ovvia difficoltà nel rapportarsi con i genitori), vi è la convinzione che questa nuova strada porti maggiori benefici tra le giovani famiglie delle parrocchie.

Con la catechesi tradizionale, il contatto con i genitori era ormai praticamente nullo. Ciò che s’insegnava al figlio nell’ora settimanale, decadeva subito se in famiglia non c’era l’interesse di parlarne e soprattutto di viverlo. Oltre a fornire l’occasione ai genitori di ritrovarsi assieme per intrecciare importanti legami, per scoprire la presenza di Dio nella loro vita e per approfondire da adulti la Parola, l’iniziazione cristiana offre anche nuova vitalità alle catechiste, agli accompagnatori e agli educatori che ora sono chiamati a lavorare in equipe e a valorizzare, incontro dopo incontro, i talenti di ciascuno.

C’è comunque ancora molto da fare per cercare di far sparire dalla testa, soprattutto delle catechiste, i rigidi schemi di tradizione scolastica.

Come ci è stato detto nei corsi di formazione, il guaio più grosso sarebbe quello di mantenere le vecchie abitudini nel nuovo metodo che invece si deve aprire alla collaborazione di tutta la comunità, specialmente attraverso i gruppi che la mantengono viva.

Anche i genitori tenderebbero ad ancorarsi alle esperienze del passato e stentano ad aprirsi alle novità. Ad esempio, la proposta di celebrare i sacramenti dell’eucarestia e della confermazione dei loro figli nella solenne veglia pasquale, accende in loro perplessità e paure infondate. Abbiamo comunque ancora quattro mesi per far capire loro la fondamentale importanza della veglia per i cristiani. Poi per le parrocchie si aprirà la sfida del Tempo della fraternità dove, con una nuova metodologia, si cercherà di far riscoprire e sperimentare nella vita dei ragazzi i doni dell’eucarestia e della penitenza.

Dato che di anno in anno si fa sempre più fatica a trovare nuovi catechisti, accompagnatori ed educatori, auguro a tutti di poter gustare la gioia di essere dei testimoni credibili per le nuove generazioni e quindi di mettersi generosamente a loro disposizione.

Stefano Bordignon
coordinatore vicariale dei catechisti

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