Ecumenismo, al via le proposte diocesane. «C’è bisogno di percorsi “in uscita”»

L’ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso propone tre percorsi formativi aperti a tutti su tematiche di estrema attualità, promossi dal Gruppo di conoscenza e formazione sui nuovi movimenti religiosi, dal Gruppo di studio e ricerca sull’ebraismo e da quello ecumenico di ricerca.

Ecumenismo, al via le proposte diocesane. «C’è bisogno di percorsi “in uscita”»

Sono tre i percorsi di approfondimento che l’ufficio ecumenismo e dialogo interreligioso della diocesi propone, da parecchi anni, per gli operatori pastorali e quanti hanno voglia di formarsi.
Sì perché, secondo don Giovanni Brusegan, direttore dell’ufficio diocesano, c’è un gran bisogno di formazione e in particolare di percorsi che escano dall’autoreferenzialità per aprirsi invece a una cultura del movimento, che esce e impara dagli altri e dagli altri si lascia sfidare. 

«Finora la nostra cultura – spiega don Brusegan – è stata centrata sul “nostro”. Ora è tempo di uscire da una conoscenza oggettiva e ripetitiva di cui comunque abbiamo bisogno per una nostra identità. Oggi abbiamo necessità di imparare anche dagli altri. Siamo nel mondo e il mondo è dentro di noi. La chiesa è nel mondo e il mondo è dentro la chiesa. È necessario un cambio di paradigma per passare a una concezione di scambio, avere un’attenzione nei confronti di un sapere che ha bisogno di confronti».

E da questo cambio di rotta si muovono anche i tre percorsi promossi dal Gruppo di conoscenza e formazione sui nuovi movimenti religiosi, dal Gruppo di studio e ricerca sull’ebraismo e da quello ecumenico di ricerca.

Tre proposte formative che richiedono impegno e fedeltà: incontri concatenati l’uno all’altro, con relatori competenti in campi diversi e con argomenti collegati, aperti a tutti, ma con un invito particolare rivolto ad animatori e persone che rivestono un ruolo in parrocchia in modo che poi possano fare da cinghia di trasmissione, agenti di comunicazione all’interno della propria realtà.

Gli appuntamenti proposti dal Gruppo di conoscenza e formazione sui nuovi movimenti religiosi (per info: 049-775302) si intitolano “Vivere la fede dentro-oltre la società liquida” e iniziano il 19 ottobre, alle 18.30 presso il centro Antonianum in Prato della Valle, con il filosofo Lorenzo Biagi, della fondazione Lanza, che pone una domanda scomoda e provocatoria: Fuori controllo?

«Ci si chiede – chiarisce don Giovanni Brusegan – dove andiamo, cosa sta avvenendo, ma anche dove sta andando la parrocchia. Si parlerà di identità, ma anche di sfida ecologica, di razzismo, verrà fatta una mappa dei fondamentalismi attuali e quali sono gli scenari delle sfide dell’identità, fino ad arrivare al tema dell’ospitalità per finire con papa Francesco e la chiesa cattolica nella società liquida».

Il Gruppo di studio e ricerca sull’ebraismo (info: 338 1306533) propone un percorso che parte dalle radici, dal passato.
«Ci si deve accostare alle fonti che hanno dato vita a Gesù – sottolinea don Brusegan – L’ebraismo è il luogo che ha generato il cristianesimo. Maestri ebrei ed esperti di cristianesimo presentano la storia e la liturgia della bibbia e la vita attuale, insegnandoci a diventare più cristiani». Primo appuntamento, il 24 ottobre alle 20.45 nel salone Lazzati a casa Pio X, in via Vescovado 27 a Padova, con Adolfo Locci, rabbino capo di Padova che parlerà di “Il mondo si fonda su tre cose...”.

Infine il 25 ottobre alle 18.15 nella sala del Redentore nella parrocchia di Santa Croce a Padova si tiene il primo appuntamento del percorso “La riforma e le riforme nella chiesa”, organizzato dal Gruppo ecumenico di ricerca (info: 328-9176517).
A parlare di Vladimir Solov’ëv, un gigante della teologia ortodossa, c’è Annarosa Ambrosi, iconografa. Sono incontri rivolti al presente che propongono figure importanti della cultura religiosa che hanno dato nutrimento al cristianesimo, come Thomas Merton o Ernesto Balducci.

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