Ecumenismo e Luigi Sartori. Una fraternità di chiese sorelle

Cosa direbbe mons. Luigi Sartori in occasione della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani? La risposta è affidata al breve saggio di mons. Sandro Panizzolo pubblicato nel volume di Luigi Sartori, La passione di credere. Testi sulla fede

Ecumenismo e Luigi Sartori. Una fraternità di chiese sorelle

Panizzolo sintetizza con grande acutezza i cardini della riflessione di Sartori. Innanzitutto la visione complessiva cioè una fraternità di chiese sorelle. A fondamento di questa visione stanno quattro direzioni, quattro criteri, quattro dinamiche e quattro livelli. Le quattro direzioni, che rendono possibile il cammino di ogni chiesa, sono:

  1. il senso storico;
  2. la prospettiva escatologica; 
  3. il primato dell’invocazione; 
  4. l’apertura missionaria.

In un secondo momento troviamo quattro criteri ai quali ogni chiesa dovrebbe sottostare per convertirsi al vangelo, il primo è il distacco da sé che rende possibile il cambiamento. Creare poi delle comunità ermeneutiche dove insieme si cerca la Verità, eccedente a ogni esperienza ecclesiale. Il terzo criterio è la concentrazione-fruttificazione che permette di ritrovare l’essenziale. Infine il dono agli altri del seme evangelico che stimola tutti a condividere il centro della fede, tralasciando la preoccupazione per se stessi.

Ci sono poi quattro dinamiche:

  1. attingere ai doni in modo reciproco, poiché tutti abbiamo qualcosa da offrire e da imparare; 
  2. far credito all’implicito contenuto nel vissuto, poiché la testimonianza personale è la fonte più ricca; 
  3. passare dalla categoria di assolutezza a quella di pienezza, poiché questo aiuta a vivere una pluralità di gradazioni e intensità dell’unica fede, senza esclusivismi, infine 
  4. l’ospitalità integrale mutua, come laboratorio ed esperienza concreta del cammino, basti pensare alle ‘coppie interconfessionali’.

Sartori poi illustra quattro livelli per crescere nell’unità, secondo il principio della “gerarchia delle verità”. Si passa da un livello più importante dove è necessaria la maggiore unità, a livelli successivi dove aumenta la pluralità e la differenziazione. Il primo livello è quello della fede, poi viene la teologia, seguita dalla pietà-vita di preghiera e infine dall’organizzazione ecclesiale.

La ricchezza di questi spunti è veramente abbondante e stimola ciascuno. L’invito a degli esercizi di fraternità, contenuto negli orientamenti pastorali di quest’anno per la nostra chiesa di Padova, è un ulteriore stimolo a crescere nella comunione ecclesiale.

don Giulio Osto

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