Fuorinsede? Formazione e fraternità... per sentirsi a casa con l’Azione cattolica

Tutto è cominciato a marzo scorso e, visto il successo riscontrato, l’esperienza si ripete. “Fuorinsede” – proposta dei giovani di Azione cattolica rivolta ai coetanei che giungono a Padova per l’università o il lavoro – riparte venerdì 13 ottobre. 

Fuorinsede? Formazione e fraternità... per sentirsi a casa con l’Azione cattolica

L’appuntamento è dalle 18.30 alle 21 in casa Pio X, via Vescovado 29. Si comincia con un aperitivo e poi si vive un momento di formazione e fraternità.
Le date successive d’incontro sono: 27 ottobre, 15 novembre (messa di inizio dell’anno accademico) e 24, 1 e 15 dicembre... e poi si continua nel nuovo anno.

«Tutto ha avuto inizio – spiega don Stefano Manzardo, assistente unitario dell’Ac di Padova impegnato in quest’esperienza – dalla richiesta di alcuni giovani giunti a Padova per studio o lavoro, che nella loro diocesi avevano vissuto percorsi di Azione cattolica e desideravano continuare anche in “trasferta”».

«Cercavano un’occasione formativa, ma anche di fraternità. Lo scorso anno si è costituito un gruppo di una ventina di giovani, quasi tutti provenienti da lontano, ma si è aggiunto anche qualche padovano. La proposta, pur essendo di Ac, ha incontrato anche chi non conosce quest’esperienza».

Non è una novità per l’Azione cattolica questa attenzione agli studenti fuori sede: esperienze simili sono nate da tempo a Roma, Milano e Torino.
«È stato importante – continua don Stefano – pensare questa esperienza insieme al gruppo Fuci (federazione universitaria cattolica italiana) di Padova per renderla complementare con la loro proposta. “Fuorinsede” non è alternativa alla Fuci, anzi: ci sono giovani che partecipano a entrambi i gruppi. Differenzia le due proposte il fatto che, mentre la Fuci provoca alla riflessione sul mondo universitario, “Fuorinsede” propone un percorso di formazione umana e cristiana. E poi c’è anche questo: la Fuci pesca da un bacino soprattutto padovano, mentre il gruppo nato lo scorso si rivolge a quegli studenti e lavoratori che non tornano a casa nel fine settimana perché troppo lontani».

“Fuorinsede” – che è anche un gioco di parole per dire: vengo da fuori, ma sono dentro – muove da contenuti preparati dall’Ac nazionale.
Vengono tradotti nei singoli incontri da don Stefano Manzardo e dai giovani stessi. «L’idea è che, a turno, tutti possano essere coinvolti nella preparazione. Quest’anno, con chi è arrivato a marzo scorso, parteciperemo anche al sinodo dei giovani».

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