GreStyle, missione compiuta. E già si guarda al 2018

Un bilancio dopo i due weekend "spezzati" di GreStyle, l'appuntamento di formazione per gli animatori del Grest della diocesi di Padova. Un momento prezioso di confronto e di scambio che ha già avuto modo di stupire, nel racconto di cinque degli animatori dello "StaffStyle", l'equipe che da dicembre ha organizzato e poi ha tenuto la proposta.

GreStyle, missione compiuta. E già si guarda al 2018

«Si è creata una bella squadra di animatori da tutta la diocesi, che prima si è formata e poi, a cascata, ha trasmesso ai ragazzi dalla quarta superiore in su un’ondata di entusiasmo e di voglia di mettersi in gioco».
È radioso don Mirco Zoccarato, direttore dell’ufficio per la pastorale dei giovani, all’indomani di GreStyle, proposta di formazione in due week-end spezzati a cavallo tra aprile e maggio che si è svolto in due diverse zone della diocesi.
L’obiettivo: aiutare i giovani animatori che si mettono in gioco, forse per la prima volta, nell’organizzazione e gestione di un Grest parrocchiale non solo alcuni preziosi strumenti di lavoro, ma anche la capacità di fermarsi e sostare (anche sapendo stare) sul senso del loro servizio.

Fin da dicembre un’equipe di animatori – ribattezzata StaffStyle – si è incontrata più volte, anche con educatori professionali, per preparare fin nel minimo dettaglio questi appuntamenti.
Tra di loro c’era Elisa Campaci, 21 anni, di Taggì di Sotto: «L’esperienza di GreStyle è stata incredibilmente arricchente. È stata crescita, dialogo, voglia di mettersi in gioco anche per noi che la guidavamo. I ragazzi mi hanno lasciata senza parole, donandomi grandi emozioni: erano energici, volenterosi e ci hanno messo impegno, impegno che poi riverseranno nei loro grest in parrocchia».
Per Elena Cazzaro, 19enne di Busa di Vigonza, «GreStyle è stata un’avventura, iniziata con i primi incontri e poi proseguita con le sfide sul campo, senza poter sapere, dato che era la prima volta, quali sarebbero stati i risultati che avremmo ottenuto. Con questo spirito “avventuriero” ho potuto riscontrare un forte interesse da parte dei ragazzi su quello che veniva loro proposto: hanno tanto da dare e tanto da dire. I loro racconti mi hanno fatto crescere: posso dire che GreStyle è stata la dimostrazione che “Dare è ricevere”».

Ma Grestyle è stato anche un momento prezioso per toccare con mano che cosa significa essere diocesi

«Mi hanno sempre detto che la diocesi di Padova è davvero grande e ricca di giovani volenterosi e attivi. Con GreStyle ho potuto sperimentare che questo è vero: vedere molti giovani mi fa pensare che sia un bene investire su di loro, e se lo si farà le adesioni a proposte come questa saranno sempre maggiori».

Anche Luca Vettore, 21enne di Vigodazere, è d’accordo: «Mi ha stupito vedere così tanti giovani venire anche da lontano, in luoghi in cui non sono mai stato, essere così simili a me. Tante volte consideriamo solo la nostra parrocchia, invece esiste una diocesi intera con ragazzi come noi che hanno voglia di formarsi e vivere esperienze di fede. GreStyle mi ha fatto capire che non siamo da soli, tutt’altro».
Chiara Baraldini, 21enne di Taggì di Sotto, aspetta con entusiasmo la prossima edizione: «Spero di poter rivedere molti dei ragazzi incontrati quest’anno, anzi, sono sicura sarà così. Mi aspetto che chi è venuto sparga la voce. Ma non sono i numeri ad essere importanti, quanto poter fare ancora del bene a questi ragazzi: ogni relazione che abbiamo ci lascia dentro qualcosa e ci aiuta a migliorare, anche in termini di conoscenze acquisite, il nostro essere animatori al Grest».
Dimitri Renesto, di Sant’Elena, con i suoi quasi 30 anni è stato un po’ il veterano del gruppo: «Mi piacerebbe che GreStyle diventasse una proposta non solo di pura formazione, ma un punto di incontro e di scambio tra diversi Grest, anche immediatamente dopo le settimane di Grest, per scambiare idee, attività, giochi e spunti sia dal punto di vista pratico che di quello contenutistico. Così si potranno aprire nuovi mondi, evitando che nelle parrocchie si facciano sempre le stesse cose solo perché “è sempre stato fatto così”».

Non c’è ancora nulla di ufficiale, ma per l’anno prossimo già si sogna di espandere la proposta, resa possibile anche dalla collaborazione di Noi associazione, agli animatori di terza superiore e, con una nuova formula, agli aiuto-animatori di prima e seconda superiore.

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