Il brindisi migliore? Insieme a chi ha meno
Ritorna per il quarto anno consecutivo ritorna il Capodanno Caritas: la proposta diocesana di un fine dell’anno alternativo capace di coniugare servizio e fraternità. L’anno scorso la partecipazione è stata alta: 180 giovani con età media 25 anni, alcune famiglie con bambini, dei gruppi di educatori di ragazzi e anche qualche adulto over 50.
«L’iniziativa – spiega Giorgio Pusceddu, referente per Caritas diocesana – rientra nei progetti di animazione di Caritas. Dai riscontri avuti negli anni il nostro capodanno è sempre stato vissuto come un pozzo di sorprese e di relazionalità, che nasce da un lato dall’incontro con situazioni e storie di vita e dall’altro con se stessi, in forme che nella quotidianità non è facile incrociare».
A partire, infatti, dal primo pomeriggio, i partecipanti vengono immersi in un ricco mare di umanità, suddivisi in strutture e realtà forti, dispiegate nel territorio cittadino: case di riposo e residenziali per disabili, malati, tossicodipendenti, donne in difficoltà, come casa Maran a Taggì di sotto, l’Opsa, casa Santa Chiara, casa Mamma Romana, la cooperativa il Portico, Centro mondo amico.
Quest’anno il “campo-base” è la palestra di Casa del fanciullo, in vicolo Santonini 12. Qui è previsto il ritrovo con i volontari alle 12 per il pranzo comunitario; dalle 14 alle 18 si terrà il “blitz party” nelle diverse realtà e alle 18 il ritorno a Casa del fanciullo, «Dove ci sarà la proposta di una preghiera interconfessionale a saluto del 2014: un tempo per far festa nell’animo e nel silenzio».
La serata continuerà quindi con il cenone, assieme anche agli ospiti dell’accoglienza invernale. «La proposta prosegue, per chi desidera, partecipando tutti insieme alla marcia della pace diocesana in cui, camminando insieme, potremo dare segno visibile alla comunità del nostro essere costruttori di fraternità».
Per motivi organizzativi, è importante dare un cenno della propria partecipazione, nel sito https://capodannocaritas.wordpress.com
