In seminario riprende la scuola di preghiera per i giovani

Lunedì 13, dalle 20, in seminario maggiore, riprenderà la scuola di preghiera per i giovani. L’itinerario di quest’anno, “Germogli nuovi in una comunità che cresce”, accompagnerà il cammino del sinodo diocesano dei giovani; ogni incontro, infatti, sarà scandito dalla vicenda dell’incontro di Gesù e Zaccheo (Lc 19,1-10).

In seminario riprende la scuola di preghiera per i giovani

Lunedì 13, dalle 20, in seminario maggiore, riprenderà la scuola di preghiera per i giovani della diocesi. L’esperienza, promossa da diversi anni dal seminario maggiore e sostenuta dagli uffici diocesani per la pastorale dei giovani e delle vocazioni, quest’anno accompagnerà il cammino del sinodo diocesano dei giovani; ogni incontro, infatti, sarà scandito dalla vicenda dell’incontro di Gesù e Zaccheo (Lc 19,1-10). «Il titolo della scuola di preghiera – spiega don Mattia Francescon, assistente in seminario – è “Germogli nuovi in una comunità che cresce” e richiama il logo del sinodo, un germoglio. Un giovane che incontra Gesù e lo accoglie nella sua casa, diventa parte di un germoglio che cresce, per la chiesa e per il mondo. Quando un giovane risponde all’amore e alla chiamata del Signore, la sua vita inizia a germogliare».

Come si svolge un incontro della scuola di preghiera? Il ritrovo per i partecipanti è alle 20 per un buffet di accoglienza e di fraternità; poi ci si sposta in chiesa e inizia il vero e proprio momento di preghiera. I due pilastri della serata sono l’ascolto della parola di Dio e l’adorazione eucaristica. Il testo evangelico di riferimento viene approfondito dal rettore del seminario, don Giampaolo Dianin, ed è seguito da un tempo di adorazione e di preghiera personale, vissuto nel silenzio e intervallato da canti di lode.  Dopo la conclusione, chi vuole può prolungare la permanenza in chiesa, dove si offre la possibilità di accostarsi al sacramento della penitenza. «Partecipo agli incontri della scuola di preghiera – sottolinea Simone Peruzzo, di Mestrino – perché mi permettono di avere del tempo per riflettere sul mio cammino di cristiano e di educatore; tempo che nella routine quotidiana si fa molta fatica a trovare. Mi porto a casa le testimonianze di ogni incontro, perché sono parole che colpiscono e provocano. Ne esco sempre cresciuto, soprattutto nella fede».

Questo evento, nato nel 2000 per dare continuità alle missioni giovani che il seminario maggiore organizza ogni anno, diventa occasione di arricchimento reciproco tra i seminaristi e i giovani che vi partecipano. «I seminaristi coinvolti – racconta don Francescon – vivono una grande esperienza formativa: la preghiera insieme, l’accoglienza, l’ascolto, la collaborazione. Il seminarista che si interroga su come rispondere alla chiamata del Signore, affianca con i propri educatori altri giovani che come lui portano delle domande e vivono dei cammini di ricerca di Dio e del senso della vita. Il giovane riceve una testimonianza vocazionale e il seminarista si sente concretamente parte di una comunità giovanile più ampia».

La proposta del seminario accompagnerà quest’anno anche altri appuntamenti della vita della chiesa di Padova: la veglia di preghiera alla chiesa degli Eremitani con il vescovo Claudio (13 dicembre); la via crucis diocesana all’Opera della Provvidenza di Sarmeola, il mercoledì della settimana santa (28 marzo 2018); la celebrazione di chiusura del sinodo dei giovani in cattedrale (19 maggio 2018). Gli altri incontri di preghiera in seminario maggiore si terranno il 15 gennaio e 23 aprile 2018, cui si aggiunge lo “Scuola di preghiera-Day” (sabato 24 febbraio 2018), un’intera giornata di fraternità, approfondimento e condivisione. 

«Questa scuola di preghiera “in trasferta” – conclude l’assistente del maggiore – fuori dalle mura del seminario, mostra come questa attività dei seminaristi è nella diocesi e per la diocesi. È fatta da giovani in ricerca vocazionale, per giovani in ricerca».

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