Ragazzi e anziani della Valbrenta insieme per il "Ponte dei popoli e delle generazioni"
Più ponti meno muri: la decima festa dell'intercultura della zona di Valbrenta ha unito le generazioni, ma anche i popoli tappezzando un sottopasso con piastrelle decorate da ragazzi e anziani.
Un migliaio di ragazzi dalle scuole dell'infanzia alla secondaria di primo grado, un centinaio di insegnanti e una trentina di anziani hanno dato vita, il 19, 20, 21 aprile alla decima edizione della Festa dell'intercultura nella zona di Valbrenta, da Pove del Grappa fino a Cismon.
Organizzata dall'istituto comprensivo di Valstagna, su idea dell'allora preside Giuseppe Pugliese, la festa è portata avanti dagli insegnanti di religione in collaborazione con i colleghi, i padri Scalabriniani di Bassano e con l'unità pastorale del Medio Brenta e la Caritas che hanno sostenuto l'iniziativa.
«L'idea nasce – spiega Lina Campana, insegnante di religione – perché nelle nostre zone ci sono molto stranieri: fra gli alunni circa il 10 per cento. La prima edizione della festa si chiamava proprio “una scuola senza confini”. Quest'anno invece, che ricorrono i 10 anni, l'abbiamo intitolata “Più ponti meno muri”».
«I ragazzi hanno partecipato a quattro laboratori. Con i padri Scalabriniani una signora messicana ha creato con gli alunni “l'occhio di Dio”, un oggetto che i genitori donano ai propri figli. I Gesuiti del centro Astalli di Vicenza hanno parlato dei rifugiati e poi creato una valigia di cartone con i sogni delle persone che emigrano. L'unità pastorale invece ha proposto “i muri che”: con una signora croata i ragazzi hanno fatto dei mattoni scrivendo ciò che crea muro e ciò che crea relazione. Infine è stato fatto un laboratorio sulle musiche africane con un esperto di percussioni».
A coronare le giornate e in ricordo della festa i ragazzi, ma anche un gruppo di anziani delle case di risposo, hanno realizzato 665 piastrelle colorate con le quali hanno rivestito un sottopasso di Solagna denominato ora Ponte dei popoli e delle generazioni.
