San Gregorio Barbarigo, 50 anni di comunità

Fa festa domenica 18 giugno, giorno del patrono, la comunità di San Gregorio Barbarigo in Padova. La parrocchia ricorda infatti il 50° della costruzione della chiesa e il 30° della sua benedizione, e celebra le due ricorrenze con una messa comunitaria alle ore 10.30, nel bel mezzo della consueta sagra annuale.

San Gregorio Barbarigo, 50 anni di comunità

Durante le messe del sabato e della domenica mattina vengono esposte in chiesa una reliquia e una lettera autografa del santo.
«Ringraziamo il Signore – invita il parroco, don Mario Salmaso – di avere accompagnato questa comunità di cui facciamo parte. Molte persone si sono impegnate a trasmetterci la fede e l’amore. A loro un grazie e un ricordo per coloro che ci hanno invece lasciato. Sia questa festa un invito a essere pietre vive di questa comunità».

Tra i molti “che ci hanno lasciato” c’è anche il primo parroco, don Nicola Boaretto, morto nel 2010, che la guidò per quarant’anni dalla costituzione fino al 2005.
«Don Nicola era cappellano nella vicina parrocchia di San Carlo, dal cui territorio fu ricavata San Gregorio: si può ben dire che l’abbia seguita fin da prima della nascita» racconta Renzo Pittarello, memoria storica della comunità. Che ricorda anche come la titolazione al Barbarigo sia stata dettata dal fatto che solo pochi anni prima, nel 1960, papa Giovanni XXIII lo aveva proclamato santo.

Nel 1963 ci fu la costituzione della parrocchia, nel 1965 la posa della prima pietra della chiesa e due anni dopo l’inaugurazione a opera del vescovo Bortignon.

«Allora eravamo circa tremila abitanti in una zona della città in piena espansione: questa era la vera zona industriale di Padova, c’erano fabbriche e moltissime famiglie giovani» continua Pittarello.
Oggi la situazione è diversa, si sono abbondantemente superate le quattromila anime, ma tra loro molti sono gli anziani e gli stranieri di varie confessioni religiose. La parrocchia vive la ricchezza e le difficoltà di una zona di periferia, in cambiamento e multiculturale, dove i giovani sono in minoranza. Soffre forse anche della mancanza di spazi all’aperto ma beneficia di un centro parrocchiale che è punto di riferimento per molte associazioni, come il gruppo scout Padova 14.

Tra i gruppi attivi vi sono quello missionario, la Caritas, il coro e il “gruppo del sabato”, che fa attività con alcuni disabili.
Perché il 50° sia un momento per ritrovarsi come comunità anche ripercorrendo la propria storia, la parrocchia ha dato alle stampe un volume, curato da Ivan Marsura, distribuito gratuitamente.

In questi giorni viene poi sostituita la vetrata all’ingresso della chiesa, ormai deteriorata, con una nuova in vetro soffiato, colorata d’azzurro in diverse gradazioni e bianca nella parte centrale.
«Richiama l’acqua ma anche la luce e simboleggia l’iniziazione cristiana e la resurrezione», spiega il parroco.

La sagra si svolge da venerdì 16 a martedì 20 giugno e prevede le consuete attrazioni: stand gastronomico con specialità frittura di pesce e arrosticini abbruzzesi, gonfiabili per i bimbi, mostra del libro e pesca di beneficenza, e il mercatino “Mani d’oro” con lavori di ricamo confezionati dalle parrocchiane. Da non perdere la mostra sulla vita di san Francesco d’Assisi.

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