Villa Immacolata: la 22° settimana biblica tratterà il libro di Giobbe

“Giobbe: incontrare Dio nella sofferenza” è il tema della 22^a settimana biblica diocesana che si svolgerà dal 24 al 28 agosto a villa Immacolata di Torreglia. «Si tratta – racconta don Marcello Milani, coordinatore della proposta con don Carlo Broccardo, entrambi docenti di sacra scrittura presso la Facoltà teologica del Triveneto – di un viaggio dentro un libro difficile, non solo per la lingua e la struttura complessa, fatta di 42 capitoli, ma anche per le problematiche davvero impegnative».

Durante i cinque giorni residenziali, i partecipanti affronteranno la lettura continua del libro, alternando tempi di ascolto con interventi frontali da parte di esperti biblisti a momenti di lavoro e confronto in gruppo. «Il libro di Giobbe direttamente si interroga sul senso della sofferenza e, nell’esperienza del dolore e della malattia, indaga il volto di Dio. Ne risulta un grande percorso di fede. Dalla cenere, in mezzo alla quale è costretto a sedere, Giobbe interroga Dio e continua a interrogare molte persone, credenti e non. Il linguaggio del libro tocca sin dall’inizio il problema: come parlare di Dio nella sofferenza. Dopo tanto cercare, Giobbe intuisce il piano di Dio e ritrova la presenza benevola del Signore, una vicinanza pacificante. La risposta finale non spiega il male, perché tante domande ancora rimangono, ma offre un’esperienza di contemplazione: è un incontro consolante, al di là della malattia».

L’edizione 2015 della settimana ritorna quindi sull’Antico Testamento, proponendo come da tradizione, ad anni alterni, un “libro” vecchio e uno nuovo. «L’obiettivo della proposta è duplice – continua don Milani – Da un lato leggere e quindi andare direttamente al testo, al libro, e capire come e dove è inserito; dall’altro far assumere un metodo per l’interpretazione e attualizzazione, che parta da un’onesta lettura personale».

I partecipanti alla settimana saranno aiutati in questo lavoro da un’équipe di biblisti: i padovani, Andrea Albertin, Carlo Broccardo, Marcello Milani, Matteo Naletto, Giulio Osto, Federica Vecchiato, e il bresciano Flavio Dalla Vecchia. E da un gruppo di animatori preparati che saranno di supporto in particolare nelle attività di gruppo del pomeriggio. «Il valore dell’esperienza – afferma Marta Bressan, che da anni partecipa alla proposta – è la lettura continua del testo. Questo permette di avere una visione completa del libro, non di affrontarlo per brani estrapolati dal contesto. Certo, di partenza ci dev’essere un credo nei confronti di questa parola e un riconoscerla come divina. Nel momento in cui capisco chi l’ha scritta e come, si arricchisce anche la mia fede».

Importante da questo punto di vista il metodo. «Non è un ascolto passivo. Attraverso la proposta di gruppo pomeridiana, infatti, si attua uno sforzo personale secondo un metodo che viene dato e la cui acquisizione non è certo immediata. Richiede tempo e pazienza». Fatto sta che dopo 22 anni la settimana biblica resta un appuntamento cardine della pastorale diocesana e vede anche un ritorno nella vita delle singole comunità.

«Come cristiani e cattolici “comuni” – sottolinea Silvio Trevisi, per anni impegnato direttamente nell’organizzazione della settimana – abbiamo spesso una percezione delle Sacre Scritture abbastanza parcellizzata. Ecco allora che affrontare un libro per intero aiuta a far conoscere la bibbia nel suo complesso. La settimana biblica diocesana diventa quindi un’occasione importante per quanti nelle proprie comunità sono impegnati a far conoscere le Scritture. Penso in particolare agli animatori dei centri di ascolto o ai catechisti».