Cinema Bellini. Il giovedì fino ad aprile

Quest'anno la protagonista del cineforum di Montagnana è la strada, intesa sia come tragitto da percorrere, sia come cammino interiore. 15 film, uno ogni giovedì sera, per approfondire i diversi significati del viaggio. Le ultime 5 pellicole offrono uno sguardo sulla fede, affrontando il tema del Festival biblico: "Beato chi ha la strada nel cuore".

Cinema Bellini. Il giovedì fino ad aprile

Ogni settimana un viaggio diverso toccando i cinque continenti. Il biglietto, però, non è quello dell’aereo, ma quello del cinema. La proposta lanciata quest’anno dai volontari dell’associazione Montagnana film festival, infatti, ruota attorno al tema della strada, intesa sia come cammino da affrontare superando incertezze e barriere, sia come percorso interiore per scoprire, passo dopo passo, la propria umanità.

Il cineforum, le cui pellicole saranno proiettate ogni giovedì sera da gennaio ad aprile al cinema teatro Bellini di Montagnana, conta ben 15 film.

A inaugurare la rassegna, giovedì 11 gennaio è stato il lungometraggio Ritorno in Borgogna, mentre il prossimo appuntamento in programma è quello con Loving, incentrato sulle difficoltà incontrate da un giovane bianco e dalla sua compagna di colore nell’America segregazionista degli anni Cinquanta.

Lo sguardo di speranza nell’affrontare divisioni apparentemente incolmabili caratterizza anche le ultime cinque pellicole in programma, a cui sono dedicati i laboratori di laicità. A partire da giovedì 22 marzo con L’insulto i partecipanti avranno modo di approfondire alcuni aspetti pastorali, sia attraverso le storie raccontate nel grande schermo, sia grazie agli spunti offerti dagli ospiti invitati a intervenire durante le proiezioni, il cui tema conduttore è lo stesso del Festival biblico “Beato chi ha la strada nel cuore”.

Uno slogan che, secondo gli organizzatori, è anche un invito a mettersi in cammino. E non si tratta soltanto di un pellegrinaggio attraverso antichi percorsi come la Romea strata che passa per Montagnana e che è stata da poco riscoperta e valorizzata. Ma soprattutto di un’esperienza interiore. «La strada è fatta di partenze e di arrivi – afferma Sante Pirondini, responsabile dell’associazione organizzatrice – è un momento di incontro e risponde al nostro bisogno di avere una meta».

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