Itacà, il festival del turismo responsabile sbarca a Padova
Nell'anno scelto dall'Onu per valorizzare il turismo responsabile, Padova ospita, dall'1 al 4 giugno, Itacà. Il festival nato a Bologna nove anni fa ha l'obiettivo di portare consapevolezza nel viaggio, scoprendo e conoscendo angoli nascosti, usanze e tradizioni prive di contaminazioni invasive e di massa.
Rispettare i monumenti e la natura del posto che si visita; muoversi preferibilmente a piedi o in bicicletta per assaporare gli angoli più nascosti o inesplorati respirando la vita locale; conoscere le usanze religiose; assaggiare il cibo preparato con dovizia scoprendo i segreti o gli ingredienti.
Insomma viaggiare con curiosità e riguardo scoprendo l’autenticità del luogo, lontano da contaminazioni invasive e cliché di massa.
Non esistono leggi scritte, ma opportuni vademecum per vivere l’esperienza del viaggio con consapevolezza, attraverso un turismo responsabile per l’appunto.
Anche Padova, per la prima volta, apre le porte a Itacà, il festival del turismo responsabile nato a Bologna nove anni fa, accogliendo dall'1 al 4 giugno eventi e iniziative all’insegna della sostenibilità.
Un’opportunità, nell’anno riconosciuto dall’Onu per il turismo consapevole, per riscoprire il territorio da nuove angolazioni, muovendo da riflessioni su una terra ricca di tradizioni enogastronomiche e di storia spesso racchiusa in un libro impolverato o conservata nella memoria degli anziani.
Valorizzare tutto questo, iniziando da casa per arriva a casa: del resto “it a cà” in dialetto bolognese significa “sei a casa?”.
Giri in bicicletta, esplorazioni, mostre, film, letture, degustazioni e tanto altro.
Un’iride multisensoriale che smuove la percezione dei grandi e coinvolge anche i più piccoli, e proprio i ragazzi dell’istituto Einaudi Gramsci inaugurano le ricche giornate di eventi con cinque itinerari, dalla “Padova dei Santi” alla scoperta dell’economia cittadina di ieri e di oggi, organizzati dagli studenti per gli studenti.
Oppure una passeggiata animata alla ricerca di presenze marginali e particolari partendo dall’orto urbano partecipato di piazzetta Gasparotto fino alla cena picnic a cura dell’Osteria fuori porta per riscoprire il valore delle piccole cose anche in cucina.
Le eccellenze gastronomiche padovane, accompagnate da musica e visita a luoghi storici, saranno al centro di tante altre iniziative.
«Il turismo è uno dei principali settori dell’economia mondiale e può rappresentare un’importante opportunità di sviluppo per i paesi più svantaggiati, purché se ne preservino economie, culture, società e ambiente» è il commento di Pierluigi Musarò, direttore di Itacà e professore all’università di Bologna, che spinge per un nuovo un modo di viaggiare nel rispetto del pianeta senza alterare il patrimonio naturale e artistico.
Valori che si ritrovano nel festival, nei percorsi in barca lungo il Piovego oppure in bicicletta percorrendo gli argini del Bacchiglione o il monastero degli Olivetani sui colli Euganei, in una suggestiva cornice notturna.
In bici si possono vivere anche le aree verdi e i parchi della città, fermandosi di tanto in tanto ad ascoltare aneddoti e miti da sfatare sugli alberi: «Promuovere la lentezza significa anche riscoprire la bellezza a portata di mano, ma che non ci diamo il tempo di apprezzare – affermano Marta Bracciale e Grazia Raimondo della libreria Limerick e coinvolte nelle letture nei parchi – É importante parlare anche di incentivi al viaggiare sostenibile come piste ciclabili, biglietti integrati o parcheggi scambiatori soprattutto in un momento di transizione amministrativa come quello che stiamo vivendo a Padova».
Il progetto è promosso dall’associazione Lanterna magica, Cospe, Arci Padova, associazione Incontrarci, con il patrocinio del comune di Padova, della Camera di commercio e del Centro turistico giovanile del Veneto e sostenuto dalla fondazione Cariparo nell’ambito del bando Culturalmente.
Il programma completo è su www.festivalitaca.net
