La bellezza racconta la fede al dies academicus dell'Issr

Giovedì 9, dalle 16, presso l’aula magna della Facoltà teologica del Triveneto, si svolgerà il dies academicus dell’Istituto superiore di scienze religiose di Padova, che segna l’inizio ufficiale del nuovo anno accademico. Momento centrale del pomeriggio sarà la prolusione del prof. Cesare Pagazzi, sul tema “Corpo, arte, religioni”.

La bellezza racconta la fede al dies academicus dell'Issr

«Il nuovo anno – sottolinea don Livio Tonello, direttore dell’Issr – è iniziato con un buon numero di iscritti, specialmente nel primo anno del triennio. Gli studenti ordinari sono 73 e complessivamente, tra straordinari e uditori, l’istituto supera le 270 presenze. I nuovi diplomati a cui sarà consegnato il titolo durante il dies academicus sono 32».

«Rimane palpabile il vuoto lasciato da don Valerio Bortolin, docente stabile di filosofia, morto improvvisamente lo scorso giugno durante una escursione in montagna. Il suo pensiero e il suo modo pacato di relazionarsi con tutti hanno impresso un segno intellettuale e umano profondo negli studenti che in questi anni hanno frequentato i suoi corsi. Ne faremo una riconoscente memoria proprio nel giorno del dies e con la celebrazione di un’eucaristia nel mese di dicembre».

Momento centrale del pomeriggio sarà la prolusione del prof. Cesare Pagazzi, sul tema “Corpo, arte, religioni”.
Il docente di estetica del sacro all’Accademia di belle arti di Brera svilupperà i fondamenti teologici del rapporto tra corpo, arte e religioni, in particolare collegando i due significati del termine “estetica”, che tocca tanto il ruolo della sensibilità quanto quello dell’arte.

Il suo intervento darà anche l’avvio al terzo anno del progetto di ricerca “Il corpo delle religioni”, che, dopo avere approfondito i temi del nutrirsi e del nascere e morire, quest’anno verte sul rapporto tra l’arte e le religioni.
«Il progetto di ricerca annuale – continua don Tonello – ha riscontrato interesse e curiosità. Quello che offriremo nelle due giornate di studio (7 marzo e 19 aprile 2018) sarà un approfondimento della dimensione estetica presente nella religione. Oriente e occidente sono molto diversi nel significare e rappresentare il divino attraverso l’opera d’arte».

«Sembra emergere una dinamica di rivelazione e di nascondimento che persegue la comune finalità di indicare quella che papa Francesco nell’esortazione apostolica Evangelii gaudium chiama la via pulchritudinis: una “via” che richiede oggi "il coraggio di trovare i nuovi segni, i nuovi simboli, una nuova carne per la trasmissione della Parola, le diverse forme di bellezza che si manifestano in vari ambiti culturali" (n. 167)».

In effetti «se il rapporto tra arte e fede ha contemplato già nello stesso cristianesimo una pluralità di vie diverse e complementari, tanto più queste si mostrano composite se sono messe a confronto le molteplici tradizioni culturali e religiose».

Novità significativa che contraddistingue l’anno è l’avvio del nuovo indirizzo artistico-pastorale, attivato in sostituzione del precedente pastorale-ministeriale.
«I partecipanti – conclude don Tonello – sono molti: diplomati, insegnanti di religione per l’aggiornamento, catechiste e operatori pastorali, cultori della bellezza. L’arte per l’uomo religioso costituisce un modo di partecipare ai misteri della sua tradizione e di esprimerne la fede. Ci siamo fatti interpreti di una sensibilità presente a livello ecclesiale e richiesta nei cammini di formazione. La contestuale chiusura dell’Issr di Venezia, che proponeva un percorso in beni culturali, ci ha sollecitato a proseguire su questo versante».

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Parole chiave: scienze-religiose (2), don-livio-tonello (1), issr (9), teologia (25)