Un monastero, un parco, un fiume a due passi da Padova

Da lontano sembra soltanto una modesta casa di campagna (in questa fu trasformato nel secolo scorso) abitata sino a un paio di decenni fa. Invece si tratta di quanto resta di uno dei più importanti monasteri di Padova: il monastero di Sant’Orsola.

La porta del Monastero di Sant'Orsola

Da lontano sembra soltanto una modesta casa di campagna (in questa fu trasformato nel secolo scorso) abitata sino a un paio di decenni fa da due anziane donne intente all’orto e alle galline, felici di accogliere le scolaresche e i visitatori.

Invece si tratta di quanto resta di uno dei più importanti monasteri di Padova: il Monastero di Sant’Orsola.
Si trova all’Isola di Terranegra, fra il Canale Roncajette e l’omonimo Parco. Risale al 1294 e venne edificato per volere nientemeno che di Enrico Scrovegni, nel quadro delle operazioni di “immagine” volte a far dimenticare le origini usuraie della famiglia.

C’è chi crede non esista addirittura più e invece, timido, nascosto e perenne testimone delle sue antiche e umili glorie, resiste all’usura del tempo e mostra fregi, lapidi, incisioni.
“Pax huic domui”, Pace in questa casa, recita uno di essi. 

Una pace sconvolta non solo dalle demolizioni (era dotato di ben due chiese) ma anche dai binari dell’Interporto della Zona Industriale che lo lambiscono. Ma è anche una pace che si può ritrovare grazie a chi, come può, accudisce il monumento e lo fa visitare.

Il Monastero, il Parco, il fiume in un’unica visita.
Vale la pena approfittarne e presto sarà possibile.

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