Credito cooperativo, erogati 37 milioni di euro in microcredito e 100 in social bond

Oltre 3.300 i beneficiari nel primo caso, soprattutto giovani (39 per cento) e disoccupati (33 per cento). Famiglie e imprese per quanto riguarda le obbligazioni. Sono alcune "buone pratiche" di investimenti a impatto sociale: c'è anche il mutuo per le adozioni internazionali, il sostegno alle cooperative sui beni confiscati alla mafia, la convenzione per le energie rinnovabili.

Credito cooperativo, erogati 37 milioni di euro in microcredito e 100 in social bond

Circa 100 milioni di euro all’anno in social bond, ovvero titoli obbligazionari con scopi sociali e produttivi a favore di famiglie e imprese, e 37 miilioni di euro in microcredito a favore di 3.377 beneficiari, di cui giovani (39 per cento), disoccupati o persone in mobilità/Cig (33 per cento), migranti (22 per cento), famiglie (5 per cento) disabili (1 per cento), soprattutto per avviare o sostenere microimprese o interventi per le persone.
Sono alcuni dati delle "buone pratiche" messe in campo nel 2013 dal Credito cooperativo attraverso Federcasse e contenuti nel Rapporto italiano “La finanza che include. Gli investimenti a impatto sociale per una nuova economia” presentato a Roma insieme al Rapporto internazionale “The invisible heart of markets – How impact investing is harnessing innovation and capital for public good” in contemporanea con gli altri paesi del G8 (tranne la Russia).

Bcc protagoniste nella finanza di impatto sociale
Dal Rapporto emerge che – rispetto alla stima proposta delle prospettive di crescita del mercato della finanza di impatto sociale, che, in Italia, potrebbe arrivare a 250 miliardi di euro nel 2020 – il peso della finanza cooperativa ne esprimerà ben oltre i due terzi del totale e le banche di credito cooperativo e casse rurali almeno il 60 per cento.
«Il protagonismo delle Bcc nella finanza di impatto sociale si affianca al ruolo rilevante complessivo, anche in termini di quote di mercato e partecipazione in tutti i principali settori dell’economia reale come le micro e piccole imprese, l’artigianato, l’agricoltura», ha detto Alessandro Azzi, presidente di Federcasse.

Sostegno all'economia reale, alle famiglie, al terzo settore
Le risorse erogate dal credito cooperativo rappresentano, infatti il 22,5 per cento del totale dei crediti alle imprese artigiane, l’8,7 per cento alle famiglie, il 17,7 per cento alle piccole imprese familiari, l’8,7 per cento delle società non finanziarie, il 13 per cento al Terzo settore.
Tra le altre attività sostenute dal credito cooperativo, ci sono iniziative di microfinanza in ambito internazionale, sostegno alle cooperative che gestiscono beni confiscati alla criminalità organizzata, finanziamenti alle coppie che intraprendono un percorso di adozione internazionale e un originale strumento di misurazione dell’impatto sociale, economico, ambientale, democrativo della banche di credito cooperativo, ovvero la metrica mutualistica.

Anche il mutuo per le adozioni internazionali
Avviato nel 2002, è un mutuo concesso alle coppie che decidono di intraprendere il percorso di un’adozione internazionale (viaggi, permanenze all’estero, ecc.) ed è offerto da un centinaio di banche su tutto il territorio nazionale a qualche migliaia di famiglie o giovani coppie.
Lo schema standard prevede un limite di finanziamento di 15 mila euro (massimo) fino a 5 anni a tasso simbolico, ma ogni banca è libera di offrire condizioni ancora più personalizzate. Non viene richiesta nessuna garanzia, ma l’unica condizioni è essere in possesso del certificato di idoneità rilasciato dal Tribunale e della copia del mandato a un ente riconosciuto per svolgere le pratiche adottive.

Dal bene confiscato al bene comune
Al 31 dicembre 2013 ammonta a 200 mila euro il finanziamento a fondo perduto erogato a cooperative sociali giovani aderenti a Libera che gestiscono beni confiscati a mafia, camorra, sacra corona unita nelle regioni del Sud.
A oggi i beneficiari diretti sono 41 soci delle cooperative interessate, le loro famiglie e la comunità di riferimento. Il progetto è promosso dalla Fondazione Tertio Millennio (la onlus del credito cooperativo italiano) nell’ambito del programma “Laboratorio Sud” per la promozione e il sostegno dell’imprenditoria giovanile nel Mezzogiorno. Coinvolge l’associazione Libera, le banche di credito cooperativo del territorio, l’associazione Seniores Bcc e diocesi (progetto Policoro Cei). È attivo nelle regioni del Sud ma dal 2014 si prevede di estenderlo anche al Nord

Convenzione con Legambiente per la diffusione delle energie rinnovabili
Al 31 dicembre 2013 sono 5.643 i progetti valutati positivamente da Legambiente per un valore di quasi 266 milioni di euro a favore di famiglie, imprese ed enti.
La partnership tra Legambiente e il credito cooperativo ha compiuto 8 anni ed è al terzo rinnovo, la media dei singoli finanziamenti è di circa 47 mila euro: ciò significa che sono stati sostenuti impianti da fonti rinnovabili di piccole dimensioni, favorendo la realizzazione di un modello energetico basato sulla generazione distribuita, sul risparmio, sull’efficienza e sulla sostenibilità.

Ethical banking
Attivato nel 2000 dall’associazione Ethical Banking – Casse Raiffeisen Alto Adige, Cassa Padana, Emil Banca e Bcc di Filottrano, il progetto consente al risparmiatore di investire il proprio denaro a favore di realtà del Terzo settore, cooperative sociali, soggetti operanti nel non profit.
Gli ambiti di riferimento sono il commercio equo e solidale, l’integrazione di persone svantaggiate, l’agricoltura bilogica, le energie rinnovabili e il risanamento energetico e il microcredito. Al 31 dicembre 2013 i risparmiatori hanno investito circa 33 milioni di euro attraverso appositi libretti di risparmio o certificati di deposito.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)