Epidemie animali nel mirino della regione Veneto

È stato affidato ai ricercatori dell'istituto zooprofilattico delle Venezie di Legnaro il compito di aggiornare in modo sistematico e continuativo la rete informativa denominata “Resolve” per monitorare e sorvegliare i focolai di malattie insidiose per la salute degli allevamenti.

Epidemie animali nel mirino della regione Veneto

La regione Veneto ha affidato nei giorni scorsi all’istituto Zooprofilattico delle Venezie il monitoraggio e la sorveglianza su focolai di influenza aviaria, blue tongue, West Nile e altre zoonosi pericolose per la salute animale e dell’uomo. Patologie insidiose che come nel caso delle recenti segnalazioni di focolai di aviaria registrati nella provincia veronese, richiedono immediati interventi da parte delle autorità competenti soprattutto per la tempestiva circoscrizione dei fenomeni.

Va infatti ricordato che il cordone sanitario che viene attivato ogni volta che vi è il pericolo di contagio, è di fondamentale importanza in un territorio come il Veneto che per quanto riguarda la sola produzione di uova, circa due miliardi di pezzi l'anno e con un valore alla produzione attorno ai 220 milioni di euro, è al secondo posto nella classifica nazionale dopo la Lombardia; mentre è regione leader nell'allevamento di avicoli da carne, soprattutto per quanto riguarda le carni di tacchino.

Evidente dunque, l'importanza di affidare, su proposta dell’assessore alla sanità e di concerto con l’assessore all’agricoltura, il compito ai ricercatori dello zooprofilattico di Legnaro di aggiornare in modo sistematico e continuativo la rete informativa denominata “Resolve” in modo da raccogliere e pubblicare in tempo reale i dati sanitari sulla diffusione delle epidemie animali e i relativi studi epidemiologici.

«La rete è a vantaggio dei servizi veterinari, ma anche degli allevatori e delle relative associazioni – sottolineano i due assessori – perché raccoglierà le disposizioni delle autorità competenti, le informazioni relative ai focolai denunciati, i controlli effettuati, le vaccinazioni eseguite, gli interventi dei veterinari pubblici e privati, la mappa dei permessi di movimentazione dei capi». Un'applicazione consentirà ai veterinari di accedervi anche su dispositivo mobile (smarphone o tablet).

«Lo scorso anno si sono verificati in Veneto numerosi focolai di "blue tongue" (malattia che colpisce ovini e bovini) e l’inizio del 2017 è stato contrassegnato da ripetute epidemie di influenza aviaria – spiegano i due assessori – I servizi veterinari e le autorità sanitarie necessitano di uno strumento efficace e aggiornato di monitoraggio per poter predisporre le attività di controllo e biosorveglianza e attivare anche interventi mirati di formazione e di esercitazione».

Per realizzare il sistema di sorveglianza continuativo la regione Veneto ha destinato all’istituto Zooprofilattico delle Venezie 180 mila euro della quota accentrata del fondo sanitario. La rete “Resolve”, così implementata, consentirà ai servizi sanitari delle Ulss di gestire in maniera informatizzata tutti i dati delle malattie, accedere a informazioni dettagliate a livello locale, avere a disposizione una serie di indicazioni di tipo geografico e statistico per sorvegliare i focolai e valutare eventuali rischi di trasmissione. Inoltre, la valutazione dei livelli di biosicurezza degli allevamenti consentirà nei prossimi anni di censire le aziende anche in base alla probabilità di rischio di diffusione di malattie infettive, in particolare quelle trasmissibili all’uomo, come l’aviaria.

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