Al centro universitario si presenta il libro della virologa Ilaria Capua

Il giornalista padovano Daniele Mont d'Arpizio e la virologa di fama internazionale Ilaria Capua presentano il libro Io, trafficante di virus al centro universitario di via Zabarella. Appuntamento giovedì 25 maggio alle 18.15.

Al centro universitario si presenta il libro della virologa Ilaria Capua

Giovedì 25 maggio, alle 18.15 presso il Centro Universitario in via Zabarella 82, si parla di scienza, giustizia, politica a informazione in Italia, partendo dalla vicenda umana e giudiziaria di Ilaria Capua raccontata nel libro Io, trafficante di virus, appena pubblicato da Rizzoli. All’incontro, organizzato dall’associazione culturale Il Frantoio e coordinato dalla giornalista della Difesa Tatiana Mario, interverranno anche Ilaria Capua (in collegamento dagli Usa) e il giornalista coautore del libro Daniele Mont D’Arpizio.

Considerata una delle virologhe più brillanti a livello internazionale, autrice di oltre 200 pubblicazioni scientifiche e nota in tutto il mondo per le sue scoperte a sul virus dell’aviaria e per la sua battaglia a favore della scienza Open source, quella di Ilaria Capua non è solo una storia di successi.

Nel 2012 fallisce un sogno: quello di creare a Padova, nella Torre della ricerca (di cui oggi si sta parlando molto) allora appena ultimata, un polo scientifico di rilievo mondiale, mentre nel 2013 il suo nome finisce nelle maglie di un’inchiesta giudiziaria su un presunto “traffico internazionale di virus”. Un’accusa infamante che con il tempo risulterà priva di ogni fondamento (è del 2016 il proscioglimento da tutti i capi d’accusa), ma in seguito alla quale la scienziata decide di lasciare l’Italia per andare a dirigere un importante centro di ricerca in Florida.

Oggi al lieto fine giudiziario corrisponde l’amarezza per aver “cacciato”, una delle nostre scienziate più apprezzate con un mix a base di inchieste giudiziarie superficiali, diffusione di intercettazioni puntualmente fraintese o mal riportate e una certa informazione che mischia populismo e inacuratezza.

Una storia che però racconta anche un Paese, l’Italia, che non crede più nella politica e nella scienza, e dove lo stesso ambiente scientifico è spesso preda di invidie e spartizioni di potere. L’incontro segna l’esordio dell’associazione Il Frantoio, che nasce per promuovere il dibattito culturale e politico sui temi che oggi impegnano la società civile e, in particolare, il territorio veneto e padovano.

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