Il papa in Egitto a fine mese. «Annuncia un mondo di giustizia e pace»

La Santa Sede ha confermato il viaggio in Egitto del Papa, in programma per il 28 e 29 aprile. «Dopo il duplice attentato alle chiese copte – ha detto il prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, card. Leonardo Sandri, ospite di Tv2000 – il viaggio acquista una luce più profonda su quello che possiamo chiamare il senso profetico dei viaggi con cui Francesco annuncia un mondo nuovo fatto di fraternità, riconciliazione, giustizia e pace».

Il papa in Egitto a fine mese. «Annuncia un mondo di giustizia e pace»

«Al mio caro fratello, Sua Santità Papa Tawadros II, alla chiesa copta e a tutta la cara nazione egiziana esprimo il mio profondo cordoglio, prego per i defunti e per i feriti, sono vicino ai familiari e all’intera comunità – ha detto papa Francesco, durante l’Angelus di domenica scorsa – Il Signore converta il cuore delle persone che seminano terrore, violenza e morte, e anche il cuore di quelli che fanno e trafficano le armi».

La Santa Sede ha confermato il viaggio in Egitto del Papa, in programma per il 28 e 29 aprile.
«Dopo questo duplice attentato – ha detto il prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, card. Leonardo Sandri, ospite di Tv2000 – il viaggio acquista una luce più profonda su quello che possiamo chiamare il senso profetico dei viaggi con cui Francesco annuncia un mondo nuovo fatto di fraternità, riconciliazione, giustizia e pace».
La domenica delle palme, due esplosioni hanno colpito la comunità copta ortodossa dell’Egitto: la prima, attorno alle 10, è avvenuta nella chiesa di san Giorgio a Tanta, a nord del Cairo. La seconda nella cattedrale di san Marco ad Alessandria (sede del Patriarcato copto ortodosso), sulla costa mediterranea del paese, proprio mentre papa Tawadros II, patriarca della chiesa copta ortodossa, celebrava la messa.

Entrambi gli attentati sono stati rivendicati dall’Isis.
Il bilancio delle vittime nella chiesa di san Giorgio a Tanta parla di 27 persone uccise e di 78 feriti. Pare che un ordigno fosse piazzato all’interno dell’edificio. Qualche ora dopo, un’esplosione è avvenuta davanti alla cattedrale di san Marco ad Alessandria, provocando 16 morti e 41 feriti. La deflagrazione sarebbe stata provocata da un kamikaze che si è fatto esplodere tra la folla.

«Si erano preparati nel digiuno a celebrare i sacri misteri, e pregando e lodando con tutto il cuore, nel momento del martirio sono passati, attraverso il dolore, alla gioia gloriosa della Resurrezione».
Così papa Tawadros ha scritto in un messaggio diffuso da Fides inviato a Anba Paula, vescovo copto ortodosso di Tanta. Papa Tawadros analogamente ha inviato un messaggio di cordoglio letto durante le esequie delle vittime di Alessandria: «Preghiamo per i morti, i feriti e tutti coloro che sono stati colpiti da questi terribili eventi. Che Dio benedica il nostro paese e tutto il popolo d’Egitto perché possano essere liberi da ogni male e guardare fiduciosi in un futuro luminoso e un domani migliore per ogni paese e popolo».

Non è la prima volta che la chiesa copta viene colpita dalla violenza.
Il 1° gennaio 2011, un attentato esplosivo uccise 21 persone riunite, con tante altre, per festeggiare il nuovo anno in una chiesa copta di Alessandria. Domenica 11 dicembre 2016 un altro attentato è costato la vita a oltre 25 fedeli copti mentre partecipavano alla messa nella chiesa dei santi Pietro e Paolo. «Che questi innocenti, martiri per la loro fede, possano intercedere presso il Signore crocifisso e risorto, affinché cessi la violenza e venga la pace nel paese e in tutta la regione», scrive il Patriarcato latino di Gerusalemme in una nota.

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