Con Veneto agricoltura le scuole raccontano gli alberi secolari

“Alberi monumentali del Veneto, le radici del nostro futuro” come grande lavoro di squadra con la Regione Veneto e Veneto Agricoltura

 Chamaerops humilis o Palma Nana presso Orto Botanico di Padova oltre 4 secoli di vita

“Alberi monumentali del Veneto, le radici del nostro futuro” è stato il titolo del progetto promosso da Veneto Agricoltura che ha visto la partecipazione di quasi 50 scuole della regione.
Una proposta collegata a un più ampio progetto regionale di tutela e valorizzazione del patrimonio arboreo monumentale, tema di rilevante importanza dato che la gestione di un albero monumentale richiede grande impegno e responsabilità da parte del proprietario, ente pubblico o privato che sia, ma anche dell’intera collettività.

Per questo il Concorso didattico “Alberi monumentali del Veneto, le radici del nostro futuro” si pone in quel panorama di attività pubbliche che meritano di essere evidenziate e incoraggiate anche per l'attenzione che i giovani, specie in età scolare, sono disponibili a concedere.

Così, partendo proprio dal presupposto che gli alberi monumentali raccontano anche storie antiche di territori, eventi e uomini del passato, i promotori del progetto hanno voluto coinvolgere il mondo della scuola con l’obiettivo di far scoprire ai più giovani questo straordinario patrimonio naturale.

Allo scopo, Regione Veneto e Veneto Agricoltura, hanno messo a disposizione delle scuole aderenti all’iniziativa, ben 47 da tutte le province, anche il Quaderno didattico “Alberi monumentali del Veneto, le radici del nostro futuro”, che è servito da strumento di lavoro in classe e per i loro elaborati che hanno poi partecipato al concorso. Dando il via ai ragazzi che sono riusciti ad esprimere la loro idea di albero monumentale, raccontando le storie dei luoghi e gli aspetti botanici, floristici ed ecologici di questi monumenti naturali.

Un patrimonio straordinario

Nel Veneto sono ben 110 gli alberi monumentali ufficialmente censiti, autentico patrimonio naturale vivente da conoscere, tutelare e valorizzare.
Un patrimonio frutto anche di storia, fatti e testimonianze perché questi monumenti della biodiversità sono stati, a volte per secoli, “sentinelle” di luoghi e paesaggi.

Qualche esempio?
La magnolia grandiflora che dal 1810 fa bella mostra di sé nel Chiostro di S. Antonio a Padova; la sequoia gigante di Longarone (Bl) che ha resistito all’ondata distruttrice del Vajont; la farnia di Fossalta di Portogruaro (Ve), già presente nelle mappe del 1600 e altre ancora per costituire un lungo elenco di cui si si occupa Veneto Agricoltura, curandone la pubblicazione on line al sito http://bit.ly/1MeuisQ .

E' un elenco consultabile gratuitamente, suddiviso per provincia e le singole schede che descrivono e mostrano ogni albero monumentale censito faranno sicuramente la gioia degli amanti del green ma anche di semplici cittadini che magari non sanno che vicino alla loro casa si trovano esemplari che, come la palma nana ( Chamaerops humilis) dell'Orto Botanico, secondo le stime, ha già compiuto 423 anni.

I vincitori

Per quanto riguarda le scuole primarie si sono classificate ai primi tre posti:
- la Scuola “L. da Vinci” di Pianiga (VE) per “aver esplorato, attraverso diverse forme espressive, il complesso mondo degli alberi ed averne colto la bellezza e l’importanza facendole proprie”. (Si aggiudica un computer portatile).
- la Scuola “D. Broglio” di Colognola ai Colli (VR) per “aver raccontato la storia del Platano dei cento bersaglieri con un racconto personale e vivissimo, divertente e sorprendente, che ha portato gli alunni a scoprire tutti i segreti di un albero vetusto”. (Si aggiudica uno stereo microscopio didattico).
- la Scuola di Valpantena (VR) per “aver lavorato in modo fortemente interdisciplinare e laboratoriale, sperimentando anche la germinazione dei semi, approfondendo temi legati ai propri luoghi e territori. (Si aggiudica una macchina fotografica digitale).

Relativamente alle scuole secondarie di primo grado ai primi tre posti troviamo:

- la Scuola “G. Zanellato” di Monselice (PD) per “aver colto pienamente il tema proposto, con un elaborato semplice ed accurato, originalissimo nell’associare sei alberi monumentali a temi di letteratura, arte, scienza e storia e restituendo il lavoro svolto con grande capacità comunicativa”. (Computer portatile).
- la Scuola di Romano d'Ezzelino (VI) per “aver affrontato il tema proposto raccontando la storia del Faghér del Cristo attraverso elementi di esplorazione sul campo, di espressione artistica e recuperando la tecnica dell’erbario con elementi di insiemistica. (Stereo microscopio didattico).
- la Scuola “G. Carducci” di Este (PD) per “aver raccontato il Castagno, specie che caratterizza parte del paesaggio veneto, approfondendo la conoscenza di questo albero esplorandone anche tutte le risorse e gli utilizzi”. (Macchina fotografica digitale).

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