La parità scolastica? Un traguardo ancora lontano

Ernesto Diaco, direttore dell’ufficio per l’educazione, la scuola e l’università della Cei alla vigilia del nuovo anno scolastico ribadisce l’attenzione della chiesa per tutto il mondo dell’educazione e invita a superare i pregiudizi che ancora resistono sulla strada dell'effettiva parità.

La parità scolastica? Un traguardo ancora lontano

La scuola «ha bisogno di stringere alleanze con le forze della società civile, con il mondo della ricerca e delle professioni, ma soprattutto ritrovando il rapporto con le famiglie, che è oggi a dir poco difficile».

Ne è convinto Ernesto Diaco, direttore dell’ufficio nazionale per l’educazione, la scuola e l’università della Cei.
In un’intervista pubblicata sull’ultimo numero di Docete, rivista della Fidae, Diaco parlando di famiglie e insegnanti osserva che «gli atteggiamenti di delega e di pretesa non aiutano, così come l’individualismo che colpisce sia l’insegnamento che l’apprendimento degli studenti».
Secondo il direttore, «la prima sfida per la scuola è sempre quella di essere all’altezza del suo compito, che è quello di educare i bambini, i ragazzi e i giovani, in un fecondo rapporto con le famiglie e la società. Per sua stessa natura – aggiunge Diaco – la scuola è sempre un cantiere aperto, in cui non ci si accontenta di ripetere ogni anno le stesse cose e si cerca di finalizzare l’organizzazione e la burocrazia all’educazione, e non viceversa».
D’altra parte, «alla base di tutto, resta l’impegno di non spegnere, anzi alimentare le domande di vita e di futuro dei nostri ragazzi».

Quanto alla scuola paritaria, dopo l’ennesima estate segnata da preoccupazioni e denunce di una parità rimasta sulla carta, Diaco ribadisce che «ci sono ancora delle ragioni ideologiche che ostacolano il suo pieno riconoscimento all’interno dell’unico sistema nazionale di istruzione, pregiudizi che resistono in chi pensa che in quanto gestite da privati, sarebbero scuole d’elite, per i figli della borghesia, in cui avverrebbe un indottrinamento politico e religioso».

Questo si aggiunge a «una concezione che identifica il servizio pubblico con la sola gestione statale: una visione che è ormai superata in tutti i settori della vita sociale tranne che nella scuola».
In realtà, ricorda Diaco, «se molte scuole paritarie sono in difficoltà è anche perché non vogliono rinunciare alla loro vocazione popolare e solidale».
E se certamente non esiste un’educazione neutra dal punto di vista dei valori che trasmette, come ripete spesso anche papa Francesco,

«sbaglierebbe chi pensasse che i cattolici si preoccupano solo delle “loro” scuole. Al mondo ecclesiale sta a cuore la scuola nella sua interezza».

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Fonte: Sir