Porte aperte al Barbarigo, verso il centenario
Domenica 26 novembre OpenDay al Barbarigo, scuola paritaria della diocesi di Padova. Ricca offerta formativa, verso il centenario che sarà celebrato nel 1919.
Il Barbarigo, la scuola paritaria della diocesi di Padova, domenica 26 novembre apre le porte per il primo Open Day: dalle 15 alle 17 è infatti possibile visitare la scuola e i suoi ambienti, in parte recentemente rinnovati, incontrare il preside e i docenti e apprendere direttamente da loro il piano educativo, le metodologie didattiche e le specificità caratteristiche della scuola e conoscerne la ricca offerta formativa (secondaria di primo grado, anche con potenziamento musicale, liceo classico e scientifico, quest’ultimo anche con opzione scienze applicate, istituto tecnico economico).
Con questo appuntamento l’istituto Barbarigo, nato nel 1919, apre il percorso verso l’anno scolastico 2018/19, il centesimo della sua storia:
«Ci avviciniamo al secolo di vita con i conti in ordine e un ragionevole ottimismo – spiega il rettore del Barbarigo, don Cesare Contarini – Sono in corso interventi di ristrutturazione della nostra antica e prestigiosa sede, prosegue il continuo rinnovamento degli ambienti e delle attrezzature, e siamo davvero gratificati da un aumento degli iscritti e soprattutto dalla soddisfazione dei nostri ragazzi e delle loro famiglie, testimoniata anche dai questionari di gradimento svolti in giugno: al Barbarigo si sta bene, si lavora volentieri, si aiutano tanti ragazzi a crescere serenamente».
Per chi domenica 26 non riesce a venire ci sarà un secondo appuntamento domenica 14 gennaio.
Per gli studenti di terza media ci sono poi i ministage “Face to face”: una mattinata per frequentare le lezioni dei licei classico e scientifico e dell’istituto tecnico economico, in modo da “assaggiare” la proposta formativa dell’istituto, conoscere i docenti e le strutture. I prossimi avranno luogo nei mercoledì 6 dicembre e 17 gennaio, dalle 8 alle 13. Info e prenotazioni: 049-8246911 e barbarigo@barbarigo.edu
Patrizia Charini
