Alzheimer. A Cadoneghe e Rubano due nuovi centri sollievo

A Cadoneghe e Rubano nascono due nuovi centro Sollievo che si aggiungono ai 13 già presenti nell’area di competenza dell’Uss6 Euganea. Ambiente non sanitario dove le famiglie che accudiscono persone con diagnosi di declino cognitivo possono lasciare per qualche ora i propri cari in un ambiente protetto e seguito da volontari.

Alzheimer. A Cadoneghe e Rubano due nuovi centri sollievo

Due buone notizie, in questo inizio di anno, per le famiglie che assistono parenti affetti da demenza per Alzheimer. Da gennaio, infatti, grazie all’integrazione tra sistema sanitario e sociale, enti istituzionali e volontari, sono attivi due nuovi centrisollievo nei comuni di Cadoneghe e Rubanochesi aggiungono ai 13 già presenti nell’area di competenza dell’Uss6 Euganea (sei nell’area di Cittadella/Camposampiero, tre in quella di Padova/Piove di Sacco e quattro a Monselice/Este).

Le strutture si rivolgono alle famiglie che accudiscono persone con diagnosi di declino cognitivo, lieve o moderato, che per qualche ora settimanale possono lasciare i propri cari in un ambiente non sanitario e vicino a casa, in compagnia di specialisti e volontari preparati a gestirela patologia con l’obiettivo di svolgere attività che possano favorire la socializzazione e migliorare le capacità cognitive degli ospiti.

«A Cadoneghe – spiega Augusta Parizzi, assessore ai servizi sociali del comune – vivono oltre 3 mila e 600 cittadini ultra sessantacinquenni che costituiscono il 22,4 per cento dell’intera popolazione. Per migliorare la qualità della loro vita e contenere il malessere dovuto alla mancanza di legami e di relazioni sociali è opportuno attivare anche iniziative di tipo aggregativo e socializzante. Si tratta di avere una visione dei servizi che non si limiti alla dimensione assistenziale o di cura, ma comprenda aspetti di vita che si fondanosuibisogni di relazione, di partecipazione, di presenza significativa nel proprio ambiente di vita».

Per la gestione del progetto il comune di Cadoneghe ha scelto l’associazione Un abbraccio per l’Alzheimer e ha messo a disposizione gli spazi del centro polifunzionale Altiero Spinelli (via Leopardi 2), da tempo un punto di riferimento per gli anziani del territorio, mentre Rubano si è affidato all’associazione Malattia di Alzheimer Padova (Amap) mettendo a disposizione il centro per le famiglie di via Borromeo 12, aperto per questo servizio tutti i martedì dalle 9 alle 12.

«L’obiettivo – precisa Stefania Donegà, assessore allepolitiche sociali e familiari di Rubano – è ampliare il servizio anche integrandolo con altre associazioni presenti sul territorio con l’intento di scardinare le paure che questa patologia ancora oggi genera e, quindi, superare l’idea che chi è affetto da Alzheimer debba essere tenuto in casa e magari isolato».

In Veneto i centrisollievo sono nati a partire dal 2003 dalle esperienze pilota a Riese Pio X e a Vedelagonel Trevigiano. Oggi sono una rete organizzata di 113 centri in cui operano oltre mille e 200 volontari che garantiscono in media tre aperture settimanali con attività di informazione e socializzazione per i familiari e di riabilitazione per circa 900 malati.

Sul territorio regionale almeno quattro persone, ogni cento ultra sessantacinquenni, sono affette da Alzheimer o da demenze senili. Questi dati hanno spinto, nel 2017, laregione Veneto a potenziare del 20 per cento (rispetto al milione e 150 mila euro stanziati l’anno precedente) i finanziamenti ai centri sollievo con l’obiettivo di estendere con capillarità a tutte le Ulss regionali i moduli del sollievo valorizzando le buone prassi nell’assistenza e condividendo i protocolli operativi per uniformare sul territorio regionale i servizi articolati che aiutano a ritardare la progressione del decadimento cognitivo e, soprattutto, non lasciano sole le famiglie.

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