Sentirsi amati. Lo scopo delle case famiglia della Papa Giovanni XXIII

Accogliere tutti senza distinzione di età o situazione di provenienza, tra bambini, disabili, persone anziane, sole o abbandonate: è questa l’unicità del progetto casa famiglia promosso dalla comunità Papa Giovanni XXIII. Sentirsi amati, sapendo che c'è qualcuno che ha deciso di prendersi cura di te. 

Sentirsi amati. Lo scopo delle case famiglia della Papa Giovanni XXIII

Sentirsi accolti, amati e all’interno di una vera famiglia, instaurando relazioni umane e d’affetto con chi ha deciso di prendersi cura di te.
Non più visto come un assistito, ma come una persona con la propria storia e ricchezza. Insomma, sentirsi a casa. È il progetto casa famiglia promosso dalla comunità Papa Giovanni XXIII, un percorso educativo residenziale basato sulle due figure genitoriali di riferimento, un padre e una madre, che scelgono di condividere la propria vita in modo stabile e continuativo con persone o ragazzi provenienti da diverse situazioni di disagio.

«Dare una famiglia a chi non ce l’ha» era, del resto, il pensiero di don Oreste Benzi, fondatore della comunità, che nel luglio del 1973, a Coriano, vicino Rimini, portò alla nascita della prima casa famiglia. Un principio condiviso negli anni e che vede oggigiorno la diffusione, in giro per il mondo, di 248 case famiglia supportare dalla comunità Papa Giovanni XXIII e inserite in una rete dove, oltre agli affetti, si uniscono competenze e professionalità degli educatori che formano, costantemente, i genitori stessi.

In Veneto sono 55 le famiglie affidatarie, mentre sono 90 i disabili accolti, 28 dei quali sono minorenni.
All’interno della diocesi, la comunità Papa Giovanni XXIII dispone di una casa famiglia a Saccolongo, una a Valnogaredo e tre a Cittadella. Accogliere tutti senza distinzione di età o situazione di provenienza. Bambini, disabili, persone anziane, sole o abbandonate: è questa l’unicità del progetto casa famiglia, all’interno del quale, le relazioni che nascono creano l'ambiente ideale che lenisce e cura le ferite, rigenera e riaccende la speranza nella vita.

Ma la prevenzione è fondamentale: ogni realtà di accoglienza, infatti, è attiva sul proprio territorio per monitorare le situazioni di fragilità familiare, distribuendo per esempio il ricavato delle raccolte alimentari oppure attivandosi con accoglienze temporanee.

Le accoglienze della comunità Papa Giovanni XXIII possono essere sostenute con il 5x1000 segnando nella dichiarazione il codice fiscale 00310810221.

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