Sociale veneto, presto una nuova legge quadro

L'annuncio dell'assessore regionale Manuela Lanzarin arriva proprio mentre i dirtettori generali delle Ulss nominati il 30 dicembre dal presidente Zaia stanno componendo le terne direzionali delle aziende sanitarie che comprendono un direttore per i servizi sociali: «Attendiamo queste nomine e poi partiamo, grazie anche alla redazione dei nuovi piani di zona. Vogliamo una sempre maggior integrazione di sanità e sociale», sono le parole dell'assessore.
Iscriviti gratuitamente al sito per leggere l'articolo. 

Sociale veneto, presto una nuova legge quadro

«Attendiamo che in tutte le 21 Ulss del Veneto vengano nominati i direttori dei servizi sociali per poi dare il via ai lavori per una nuova legge quadro di tutto il settore».

È l’annuncio di Manuela Lanzarin, dallo scorso giugno assessore al sociale della regione. Una nomina inaspettata, arrivata «la domenica per il lunedì», come racconta lei stessa. La delicatezza dei referati che le sono stati assegnati basta a testimoniare la fiducia che il governatore Zaia ripone nella ex sindaco di Rosà.

Perché una riforma dell’intero settore sociale?
«Abbiamo norme datate, in alcuni casi risalgono anche a più di vent’anni fa. C’è bisogno di un riordino generale di un campo in cui le esigenze cambiano velocemente, L’esempio principale è la cura degli anziani. Negli ultimi 15 anni il loro numero è salito di molto, occorre individuare strumenti nuovi per fornire servizi sempre all’altezza».

E poi lei ha ereditato un assessorato in cui tra 2010 e 2015 le cose non erano andate benissimo…
«Sicuramente l’avvicendamento tra Sernagiotto e Bendinelli ha lasciato in sospeso alcune misure che andavano completate e lo scandalo legato all’"articolo 8", il fondo di rotazione, di certo non ha aiutato a creare una buona immagine del sociale veneto. In realtà la nostra regione ha una storia e una tradizione importante, specie per quanto riguarda la progettualità. Si tratta di riprenderla in mano».

Tra le questioni irrisolte ci sono le tempistiche nell’erogazione dei fondi per la vita indipendente e i costi standard dei centri diurni.
«Nel primo caso abbiamo un problema di procedure non consolidate, differenti da un’azienda sanitaria all’altra, ma stiamo lavorando perché i processi diventino unitari e le tempistiche si assestino. Per quanto riguarda i centri diurni, la giunta precedente ha approvato una delibera per parificare le rette per tutte le province, ma ancora non sono stati approvati i decreti attuativi. In questo momento la struttura regionale sta studiando le ricadute sul territorio di questa misura».

Molto atteso è anche il riordino delle Ipab.
«Il progetto di legge in questo caso è già stato depositato in quinta commissione in consiglio regionale. Entro il mese di gennaio inizieranno le audizioni per arrivare il prima possibile anche a questa legge, ma non è l’unico progetto in prospettiva per gli anziani, stiamo anche studiando progetti di social housing e l’affido.

L’invecchiamento della popolazione ci chiede interventi puntuali».

Quali effetti avrà la riforma della sanità veneta sul sociale?
«Lo spauracchio della cancellazione del direttore del sociale, come appariva nel testo iniziale, non c’è più.

Vogliamo ribadire la nostra convinzione che sanità e sociale debbano essere sempre più integrati.

Nei prossimi mesi, oltre alla riforma, andranno anche redatti i piani di zona di ogni Ulss: questa sarà l’occasione per fare un nuovo censimento delle necessità del territorio, formulare nuove idee e sviluppare progetti puntuali».

A fine 2015 la giunta ha approvato il riparto del fondo regionale per la non autosufficienza per un valore totale di 754 milioni di euro, con un incremento di 5 milioni sul 2014. Di questi 718 milioni saranno spesi sul territorio dalle Ulss e 35,6 milioni per i servizi accentrati della regione. Cinque milioni di euro andranno a coprire il contributo regionale alle quote per le case di riposo (miniquote). Sono due i milioni di euro stanziati per le impegnative di cura domiciliare per disabili e malati di Sla.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Parole chiave: legge quadro (1), sociale (36), veneto (182), Lanzarin (3)