Il racconto dell'ingresso del vescovo Claudio a Padova. Dall'accoglienza del sindaco Bitonci al saluto fraterno dell'amministratore diocesano Doni. Dal "voto di povertà" del vescovo Claudio davanti alla sua gente («non tratterrò nulla di quanto mi verrà consegnato durante il mio servizio a Padova») a quel gesto, la comunione data per primi ai malati che chiude il cerchio di una giornata nel segno degli ultimi.
Domenica 25 ottobre edizione speciale della Difesa: 56 pagine per raccontare tre mesi di vita della chiesa di Padova, dall'annuncio della nomina all'ingresso del vescovo. Non perdere la tua copia: in parrocchia, in edicola o già disponibile in abbonamento digitale.

Eccomi! Sono Claudio, preso dal Santo Padre Francesco dalla amatissima Chiesa di Mantova, e mandato ad amare la grande e santa Chiesa che vive nel territorio di Padova, ma anche in parte di quelli di Vicenza, Venezia, Treviso, Belluno.
Il Santo Padre mi ha scelto come Vescovo. In comunione ed in obbedienza, i Vescovi del Triveneto sono venuti a Mantova e, uniti al mio vescovo Roberto e al vostro concittadino Egidio, mi hanno imposto le mani invocando su di me lo Spirito del Signore: è una dinamica spirituale di comunione e di fraternità evangeliche.
Così sono Vescovo davvero: Lo sono per designazione della Chiesa e per l’intervento di Dio.

«Benedetto colui che viene nel nome del Signore». È il saluto di tutta la Chiesa di Padova, che risponde al tuo saluto che oggi è stato letto, all’inizio di tutte le messe nelle chiese della diocesi.
Sii benedetto dal Signore! Anche noi benediciamo te, come tu, entrando, hai benedetto noi con l’acqua battesimale.

L'incontro di domenica mattina a casa Madre Teresa di Calcutta con i sindaci del territorio diocesano, il prefetto, i rappresentanti del mondo della scuola, della sanità, dell'economia: «Desidero inserirmi in questo cammino comune, esprimendovi fin da ora la stima, il rispetto, l’amicizia, e assicurandovi il mio personale impegno a far sì che ogni singola comunità cristiana sia testimone nel proprio territorio, anche sul piano sociale, del Vangelo della carità».

Benvenuto tra noi vescovo Claudio.
Oggi può sentire fisicamente il fraterno abbraccio della Chiesa di Padova. È un abbraccio che spiritualmente ha accompagnato il suo cammino in questi mesi. Un abbraccio di uomini e donne, di giovani e vecchi, di bambini che viene da ogni parrocchia e realtà della diocesi: tutte presenti in Cattedrale. Nessuno voleva mancare ad accogliere il suo pastore.

Oltre 250 alla Casa Madre Teresa di Sarmeola per i malati di Alzheimer. Lunghi applausi per don Claudio che si appresa a fare il suo ingresso con la celebrazione delle 16 in cattedrali. Mani tese e offerte di collaborazioni dal prefetto Impresa (l'unica a rivolgersi al vescovo con un "eccellenza"), dai primi cittadini e dal mondo della scuola. «Speranza» e «dialogo» le parole chiave di una mattinata sentita come un nuovo inizio anche dalle autorità civili.
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A colloquio col vescovo Claudio alla vigilia del suo ingresso in diocesi. Dallo “stile” con cui vivere questa domenica al prossimo giubileo, dal senso profondo dello stemma al dialogo con la città e il territorio. E una richiesta: «Aiutatemi ad andare dove normalmente non si va». E poi un pensiero ai laici che «sono la chiesa, noi ministri siamo al loro servizio. Arrivo consapevole delle mille “perle preziose” che sono tra voi. E come vescovo spero di aiutarvi nel cammino».
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Da oggi sono anch’io cittadino di Padova.
Avrò abitazione e residenza in questa bella città e sentirò come mie la sua storia, la sua tradizione e la sua cultura che, insieme a tante istituzioni solidaristiche, collocano questa città tra le più significative d’Italia. Ne sono onorato.

Dalla curiosità seguita all’annuncio della nomina di don Claudio Cipolla a vescovo di Padova, all’intensa partecipazione domenica 27 settembre all’ordinazione episcopale a Mantova. Tra questi due momenti, si è sviluppato in diocesi un diffuso e rinnovato desiderio, quasi un foglio bianco su cui ciascuno di noi ha proiettato quanto gli maturava dentro. Questa domenica arriva il tempo dell’incontro.
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Dal 18 luglio, giorno dell’annuncio della nomina del nuovo vescovo, la diocesi di Padova non è rimasta ferma. La vita quotidiana si è arricchita di tante speranze legate alla figura e alle parole di don Claudio. in tutto questo, mons. Paolo Doni, già vicario generale, ha continuato il suo servizio come amministratore della nostra chiesa: «Sogno cristiani che, in forza della loro fede, prendano in mano i problemi e le attese del loro territorio. In ballo oggi non c’è la chiesa, ma la qualità della vita del mondo».
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Il racconto di una giornata storica (qui il video della cerimonia) per due chiese. Quella di Mantova, che ha salutato uno dei suoi preti più rappresentativi, e quella di Padova, pellegrina nella città lombarda per «chiedere» l'ordinazione del suo nuovo pastore. Una giornata iniziata con le messe del mattino e quei 60 giovani sotto la finestra del loro (quasi ex) parroco per l'ultimo saluto prima della biciclettata verso la basilica di Sant'Andrea. E infine i ringraziamenti del vescovo Claudio: «O Signore, che io sia chiamato a tanto è cosa straordinaria: questo è un miracolo! A te la mia lode, a te la mia vita!».
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In attesa dell'ingresso del vescovo Claudio (domenica 18 alle 16 in cattedrale a Padova), tracciamo un breve profilo della figura del pastore diocesano: qual è la sua funzione, quale il suo ruolo e infine, quali i suoi poteri? Dalle rispose del cancelliere di curia don Tiziano Vanzetto emerge come dalla lezione del Concilio emergono due aspetti di fondo a cui il vescovo è chiamato, l’annuncio della Parola e la cura dell’eucarestia, e uno stile di governo pastorale basato sulla comunione fraterna col presbiterio.
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Nel racconto degli animatori, la profonda relazione con un parroco speciale. Domenica 27 settembre in sessanta giovani si sono radunati sotto la finestra del parroco-vescovo a due ore dall’ordinazione e poi in bici verso la basilica di Sant’Andrea. Emerge il ritratto di un pastore umano, “geniale”, capace di guardare avanti e di rimanere fermo sulle scelte. «Avrete un vescovo “sgobbone”, un ottimo organizzatore – butta lì un parrocchiano affezionato - Gliel’ho detto sarebbe stato un ottimo manager. Qui a Mantova i preti e i laici li ha fatti lavorare per davvero... trattatecelo bene».
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Nel numero in edicola e in parrocchia da sabato 3 ottobre un inserto speciale da staccare e conservare. 

Domenica 27 settembre, alle 16.30, nella concattedrale di Mantova don Claudio Cipolla è diventato vescovo. In attesa che il 18 ottobre, con l'ingresso a Padova, diventi ufficialmente il pastore della diocesi patavina, qui è possibile vedere (o rivedere) la cerimonia con il rito di ordinazione.

Che cosa è successo in questa stupenda Chiesa del Signore radunata in questa bella basilica?
L’evento di Grazia che ci ha coinvolti e che si è manifestato tramite silenzi, parole e gesti, volti di uomini e donne, presenze spirituali, ritmi e canti, mi porta a dire Grazie: Lode al Padre, al Figlio, allo Spirito, lode a Gesù e alla sua potente presenza di Risorto in mezzo a noi. Onore alla santa Chiesa custode di queste meraviglie.
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Padova e Mantova caratterizzano lo scudo diviso nelle due metà di colore rosso (colore della carità, dell’amore e del sangue) e argento, simbolo di trasparenza, scelto dal vescovo Claudio Cipolla. Nella brocca un chiaro riferimento a san Prosdocimo, primo vescovo di Padova, battezzatore ed evangelizzatore delle genti venete. L'incontro tra Gesù e Bartimeo al centro del motto.

Prima dell'ordinazione, il vescovo Claudio si è intrattenuto in curia con i giornalisti presenti. Ecco le sue parole: dall'incontro col papa alla questione immigrati, dalla sua residenza a Padova alle speranze e ai timori con cui si avvicina al suo nuovo ruolo.

Don Claudio Cipolla nella sua lettera di saluto alla diocesi di Padova il 18 luglio scorso, subito dopo la pubblicazione della sua nomina a vescovo di Padova, ha scritto: «Pregate fin da ora per me». Nell’approssimarsi dell’inizio del suo ministero a Padova, tutte le comunità parrocchiali della diocesi sono invitate a percorrere un itinerario di preparazione. Ecco in dettaglio le indicazioni offerte.

È un rito, quello dell’ordinazione, dalla ricca e articolata simbologia, che accoglie al suo interno elementi di antichissima tradizione. E che ha al suo cuore un momento di silenzio, di meditazione e contemplazione dell’opera dello Spirito Santo.

Inizia il percorso verso l’ordinazione e l’ingresso in diocesi del vescovo Claudio. Ogni settimana un contributo per comprendere meglio la figura episcopale e le sue funzioni, alla luce della Scrittura e del magistero.
Prima tappa: la figura e i compiti del vescovo, dagli Atti degli apostoli alle parole di papa Francesco.

Ecco la prima intervista al nuovo vescovo di Padova mons. Claudio Cipolla nella sua parrocchia di Sant'Antonio di Porto Mantovano, dove martedì scorso una ristretta delegazione della diocesi di Padova è andata a incontrarlo per presentargli un primo assaggio della diocesi che papa Francesco gli ha chiesto di guidare. Ecco le immagini della visita.

Giovedì 23 luglio, per la prima volta da futuro vescovo, mons. Claudio Cipolla, o meglio, don Claudio, come ha chiesto di essere chiamato, si è recato a Padova per far visita alla sua nuova diocesi. Ha incontrato così sacerdoti, a partire dall'amministratore diocesano mons. Paolo Doni, responsabili di uffici pastorali, e laici impiegati nella struttura della chiesa di Padova. Quindi ha chiesto di essere accompagnato in seminario e all'Opsa di Sarmeola. Ecco alcuni scatti di questa prima visita.

Martedì 21 luglio una delegazione della diocesi di Padova si è recata a Porto Mantovano per incontrare il vescovo eletto Claudio (guarda le foto) nella sua parrocchia di sant'Antonio.
Nel numero di domenica 26 l'intervista rilasciata al direttore della Difesa del popolo, Guglielmo Frezza, e molti altri contributi: il racconto della sua domenica in parrocchia firmato da Luca Bortoli; l'intervista al vescovo emerito di Mantova, il padovano Egidio Caporello; i messaggi di saluto e ringraziamento della chiesa di Mantova e della sua nuova diocesi; la lettera inviata alla chiesa di Padova all'indomani della nomina.
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Sorelle e fratelli carissimi, il Santo Padre Francesco, imprevedibilmente come sempre, ha scelto di inviarmi da voi come Vescovo. Penso si sia attenuto alla sua sensibilità di scegliere gli ultimi. Vengo tra voi con la consapevolezza di non essere all’altezza del Ministero episcopale e di una Diocesi bella e grande come quella di Padova. Spero che questo sentimento umano di preoccupazione, che immagino comprendiate, possa trasformarsi in umiltà cristiana, in invocazione di sostegno ed aiuto rivolto a Dio e a ciascuno di voi.

Carissimi sacerdoti e fedeli dell’amata Chiesa di Mantova! Desidero annunciarvi un evento molto bello e importante, quanto inaspettato: papa Francesco ha scelto un nostro sacerdote per essere Vescovo e Pastore dell’antica e grande diocesi di Padova: mons. Claudio Cipolla! Il primo sentimento che mi è sbocciato nel cuore è quello della gioia.