2014, un bilancio. Sull'azzardo un anno di molte speranze e pochi risultati

Poste le basi per una nuova legge che regoli i giochi, ponga paletti alla pubblicità e tuteli i minori. Ma il 2014 è stato anche l’anno delle polemiche sulla campagna “Mettiamoci in gioco” e delle sponsorizzazioni delle imprese dell’azzardo agli eventi del non profit.

2014, un bilancio. Sull'azzardo un anno di molte speranze e pochi risultati

Partito con molte speranze, il 2014 si chiude con un nulla di fatto
Dal punto di vista dell'ampio movimento che nel terzo settore è impegnato nel contrasto al gioco d'azzardo, è stato un anno che non ha portato i frutti sperati.
Tra questi c'era e c'è sicuramente una legge che regolasse meglio lotterie, scommesse, slot machine e videolottery, che ponesse paletti alla pubblicità, tutelasse di più i minori, dedicasse più risorse alla cura di chi ne è dipendente. E in questi mesi almeno le basi per arrivare alla legge sono state gettare.

Approvata la delega fiscale, tocca al governo legiferare
In febbraio il parlamento ha approvato la delega fiscale, grazie alla quale il governo deve provvedere ad una raccolta sistematica della disciplina dei giochi in un solo codice, riordinare il prelievo erariale sui singoli giochi e adottare provvedimenti su minori, pubblicità, controlli e sanzioni ai gestori che violano le regole.

Centomila firme per una legge
Nel frattempo, il 9 aprile, Legautonomie, Terre di mezzo e una rappresentanza di sindaci, ha portato alla presidente della camera Laura Boldrini la proposta di legge di iniziativa popolare, sottoscritta da oltre 93 mila firme.
A giugno la commissione affari sociali della camera ha licenziato una proposta di legge sul gioco d'azzardo, prima firmataria la deputata Udc Paola Binetti, che recepisce in parte le proposte dei sindaci e del terzo settore. Il rammarico è che siamo alla fine dell'anno e né la delega fiscale né il disegno di legge Binetti hanno visto la luce. Chissà che il 2015 sia l'anno decisivo.

Scontri e divisioni anche tra le associazioni
Il 2014 è stato anche l'anno delle polemiche e degli scontri molto duri tra associazioni che lottano contro il gioco d'azzardo.
Tutto nasce quando, il 16 ottobre, la Campagna "Mettiamoci in gioco" firma un protocollo di intesa con "Sistema gioco Italia" di Confindustria che rappresenta le aziende del settore. Obiettivo, realizzare azioni comuni su quattro aree di intervento: la lotta all’illegalità, la pubblicità e la promozione, il divieto di gioco ai minori e la lotta al gioco d’azzardo patologico.
Nel giro di pochi giorni prendono le distanze da questo accordo diverse associazioni, tra cui Libera con don Ciotti e l'Azione Cattolica. Polemiche e critiche che inducono don Armando Zappolini, portavoce di Mettiamoci in gioco, a disdire l'accordo: «Il protocollo con Confindustria non ha aiutato il perseguimento dei fini prefissati e va dunque accantonato. Errori e ingenuità sul protocollo non fermano la Campagna». La ferita e la spaccatura rimangono.

E c'è anche chi si fa sponsorizzare...
Il terzo settore è diviso anche tra chi lotta contro il gioco d'azzardo e chi invece cerca sponsorizzazioni dalle imprese che lo gestiscono. Secondo il bilancio sociale di Lottomatica e Sisal, nel 2013 sono stati destinati 13 milioni di euro a progetti di organizzazioni non profit, con una predilezione per i minori, ma anche eventi e supporto al loro fundraising.
Tra le realtà sponsorizzate Save the children, Italiacamp, Color your life, Comunità nuova, Airc, Fondazione Umberto Veronesi, Arisla, Aibi, Emergency, Comunità di sant'Egidio, Lazio basket in carrozzina, Moige, Fondazione Make a wish. Inoltre campagne come Telethon e eventi come il Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione.

Quasi 85 miliardi di raccolta nel 2013 e migliaia di malati
La cifra di quanti soldi gli italiani hanno puntato nel 2014 nel gioco d'azzardo la conosceremo l'anno prossimo. Quel che abbiamo saputo quest'anno è che nel 2013 la raccolta è stata pari 84,7 miliardi di euro, 3,8 miliardi in meno rispetto al 2012.
Aumenta invece il numero di persone in trattamento per gioco patologico (gambling): nel 2013 erano 6.804 contro le 5.200 dell'anno precedente.
L’aumento più significativo è stato rilevato in Lombardia e Veneto: nella prima regione si è passati da 1.477 persone a 1.889, mentre in Veneto da 660 a 1.335.
L'università di Firenze ha svolto una ricerca fra gli studenti tra i 15 e i 16 anni nelle città di Pisa, Firenze e Grosseto, in totale 3.296 giovani (62 per cento maschi). Dai risultati è emerso che il 76 per cento degli studenti sono giocatori, hanno cioè dichiarato di aver fatto almeno un gioco d'azzardo negli ultimi dodici mesi. È stato inoltre riscontrato un numero alto di adolescenti che giocava regolarmente, settimanalmente o quotidianamente (16 per cento scommesse sportive, 14 giochi di carte con soldi, 8 lotterie istantanee).

La "battaglia delle ordinanze" comunali
Un anno senza tregua, con vittorie e perdite, per i comuni che cercano di limitare l'apertura di sale gioco o l'installazione di slot machine in bar e locali pubblici.
Ad ogni ordinanza che pone paletti agli orari di apertura o al posizionamento delle sale, fioccano i ricorsi al Tar da parte dei gestori. Solo per il comune di Milano ci sono stati almeno 5 ricorsi. Alla fine Palazzo Marino è riuscito a spuntarla e l'ordinanza di Pisapia che circoscrive l'attività degli apparecchi dalle 9 alle 12 e dalle 18 alle 23 è rimasta in vigore. Identico provvedimento è stato adottato anche dal comune di Padova e confermato dal Tar.

Gli spot durante i mondiali sulla Rai
Il 2014 sarà ricordato anche per i mondiali di calcio. Ai milioni di spettatori italiani, sono stati propinati durante prima, durante e dopo le principali partite decine di spot sulle scommesse.
Tanto da spingere l'onorevole Lorenzo Basso, coordinatore dell'intergruppo parlamentate sui temi del gioco d'azzardo, a lanciare una petizione on line (oltre 8mila firme raccolte in pochi giorni) in cui invitava la Rai a rinunciare agli spot.
«Il calcio, si sa, è uno sport che attrae e appassiona anche e soprattutto i minori – scrive l'onorevole Basso – È stato rispettato in occasione di Italia-Inghilterra il divieto posto dall’articolo 7 del decreto legge 13 settembre 2012, n. 158 di mandare in onda "messaggi pubblicitari concernenti il gioco con vincite in denaro nel corso di trasmissioni televisive o radiofoniche… rivolte ai minori e nei trenta minuti precedenti e successivi alla trasmissione delle stesse"? Mi chiedo e Vi chiedo quindi come sia possibile, politicamente ancor prima che giuridicamente, che, a fronte di un chiaro indirizzo espresso dal legislatore, il servizio pubblico possa dedicare al gioco d’azzardo importantissimi spazi pubblicitari, proprio alla vigilia delle partite di calcio più attese dell’anno», sottolinea il parlamentare.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Parole chiave: azzardo (66), gioco d'azzardo (32), slot machine (39), videopoker (27), slot mob (7), Libera (91)
Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)