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Con Liam Bertazzo, ciclista professionista della Wilier Triestina-Selle Italia. Alterna strada (ha partecipato pure alla passata edizione del Giro d’Italia) e pista ed è proprio con la pista che ha avuto sinora le maggiori soddisfazioni, con l’argento mondiale del 2015 e l’oro europeo nel 2013 sempre nell’americana e sempre in coppia con Elia Viviani. Altro argento poi agli Europei 2016 nell’inseguimento a squadre, specialità con cui ha preso parte alle Olimpiadi di Rio 2016, col quartetto azzurro che stabilendo il nuovo record italiano, ha fallito la finale per la medaglia di bronzo per appena 70 millesimi di secondo.

Danese di Aarhus, classe 1981, difensore, Dan Thomassen in carriera ha vestito le maglie di Padova (in C2, C1 e D), Copenaghen (A danese, due scudetti, giocando pure in Champions League), Valerenga (A norvegese), Aarhus (A danese), Triestina (C1), Este (D), Abano (D) e Vigontina San Paolo (D). Sposato con Michela (sorella di Daniele Gastaldello, ora al Bologna; hanno un figlio, Christian, di dieci anni), vive a Reschigliano. Gioca ancora, per divertimento, e vende vino. «Come calciatore penso d’aver dato il 120 per cento, con una dedizione assoluta, ed è questa che mi ha permesso di fare la carriera che ho fatto. Penso ai tanti e tanti che avevano più di me di qualità, dunque erano più avanti e poi vedevo che li raggiungevo, anche li superavo: sì, sono stato e sono uno “serio”, di più».

Nico Facciolo, classe ’62, ha giocato (portiere) tra i professionisti con Monselice, Pordenone, Reggiana, Arezzo e Triestina. Dopo lo stop al calcio giocato, ha intrapreso la strada di preparatore dei portieri, iniziando col Giorgione e poi, via via, con Giorgianna, ancora Giorgione, Trento, Padova, Cagliari, Napoli e infine ancora Cagliari (sino all’estate del 2015). Tra gli altri, ha fatto parte dello staff di allenatori del calibro di Reja, Frosio, Donadoni, Bisoli, Zeman e Zola.
Di Casale di Scodosia, ora vive a Montagnana. E racconta la sua carriera, dalle giovanili al fascino di San Siro.

Direttore sportivo e commentatore per RadioRai. Massimo Ghirotto, ex gregario di lusso e campione vero di Stanghella, va con la mente a quel giorno a Sarmeola in cui lui, "il signor nessuno", vince una gara per allievi e inizia una carriera fatta di allori, ma anche di tanto lavoro per la squadra. E' questo spirito che oggi vuole trasmettere ai suoi ragazzi, dei quali si sente anche un educatore: "Tutti i giorni tutti sono lì che mi sforzo a pensare con la loro di testa e questo mi aiuta a crescere, non è mai finita e non è solo un modo di dire. Se pensi di essere quello che sa tutto e loro, i ragazzi, devono solo ascoltare, allora una cosa così non la puoi proprio fare, non funziona".