Contro il cemento vanno rivisti subito i piani regolatori

Le previsioni demografiche che avevano portato a una programmazione che comprendeva nuovi insediamenti commerciali e nuovi edifici sono state letteralmente sovvertite. I piani regolatori vanno, dunque, rivisti. Torna d'attualità la carta di Matera del 2011, allora firmata anche da 80 sindaci padovani.

Contro il cemento vanno rivisti subito i piani regolatori

Nonostante i proclami che si levano da più parti sulla necessità di invertire la rotta nella realizzazione di nuove costruzioni, riqualificando il patrimonio edile esistente, i dati indicano l'esatto contrario.

Il previsto centro commerciale di Due Carrare, ad esempio, dimostra che il Veneto e il territorio padovano continua a essere fertile per impresari edili e grande distribuzione. Realtà che per i loro affari necessitano di superfici e spazi cementificati sempre più mastodontici pregiudicando l'esistenza dei commercianti dei centri storici, ma ancora di più l'attività agricola a causa della riduzione esponenziale dei campi destinati alle colture.

Come è ben noto ai giovani che vorrebbero diventare imprenditori agricoli, ma difficilmente riescono a reperire terreni per sviluppare la propria impresa agricola.
Di contro poi, c'è sempre più l'esigenza di cibarsi con prodotti naturali e stagionali e sempre meno la necessità di nuovi supermercati e prodotti da filiere agroindustriali.
Non ultimo il calo demografico in atto: a fine del 2016, i residenti a Padova città erano circa 210 mila, 3 mila persone in meno rispetto al 2011, con un tasso di natalità del 7,37 per cento, mentre quello di mortalità raggiunge il 12,35 per cento. A ciò è corrisposto un consumo del suolo del territorio padovano pari a ben 160 ettari dal 2012 al 2015 che va in netto contrasto con gli obiettivi Ue.

La Cia di Padova si sta impegnando da anni su questo fronte: risale al 2011 la sottoscrizione della carta di Matera da parte di un’ottantina di sindaci della provincia che con la firma del documento, assicuravano ufficialmente l’intenzione di salvaguardare dalla cementificazione il suolo del proprio Comune.

«Considerati il calo demografico e la devastazione del territorio in atto, riteniamo indispensabile rivedere i piani regolatori – dichiara il Direttore della Cia di Padova, Maurizio Antonini – Le previsioni demografiche che avevano portato a una programmazione che comprendeva nuovi insediamenti commerciali e nuovi edifici sono state letteralmente sovvertite. I piani vanno  rivisti considerando l’enorme valore del terreno e non solo da un punto di vista economico. Fermare la cementificazione significa tutelare il paesaggio, assicurare la tenuta idrogeologica del terreno, permettere all’agricoltura del nostro territorio di crescere e garantire una produzione agroalimentare di qualità che assicuri un’alimentazione sana ed equilibrata al cittadino».

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Parole chiave: cementificazione (14), Due-Carrare (5)