Elezioni regionali: primarie, rete e un filo di paura

Il primo piano della Difesa di domenica 9 novembre è dedicato alle prossime elezioni regionali. Il centrosinistra ha sciolto le riserve e indetto le primarie. Il Movimento 5 Stelle le ha già fatte sul web. Il centrodestra riunisce tutti i segretari regionali per ritrovare l'unità. Questa volta, infatti, nessuno scommette sulla vittoria...

Elezioni regionali: primarie, rete e un filo di paura

Alla fine la maggioranza (41 favorevoli, 3 astenuti, un contrario) della direzione regionale del Pd, riunita a Padova domenica pomeriggio, ha accettato di scegliere il proprio candidato alla prossime elezioni venete della primavera 2015 rimanendo fedele a quella che da qualche anno, anche se in maniera sempre meno convinta e stabile, rimane comunque la modalità popolare che il partito di Renzi si è dato per individuare leader e candidati. Le primarie (di coalizione, cioè comprendenti le altre forze politiche che si alleeranno, al momento Sel e Italia dei valori, Rifondazione e socialisti) si svolgeranno domenica 30 novembre, anticipate di un paio di settimane dalla data inizialmente stabilita. A contendersi l’investitura di sfidante di Luca Zaia, saranno Alessandra Moretti, europarlamentare, e la deputata trevigiana Simonetta Rubinato.

Tutto già deciso invece nel Movimento 5 stelle; rigorosamente via rete. Nei giorni scorsi infatti 2.649 cittadini hanno votato via blog i 49 candidati tra i 107 attivisti che si sono autopresentati, utilizzando soprattutto spot fai-date su You tube. Complessivamente sono state espresse 10.804 preferenze, dato che ciascun iscritto poteva manifestarne fino a 5. Chi ha fatto bottino di voti, ben 307 consensi (un plebiscito….) è stata Erika Baldin, 25 anni, di Chioggia, laureata in diritto dell’economia e (quasi) in giurisprudenza.

Intanto il centrodestra veneto potrebbe trovare una sponda decisiva nel risolvere, nei pochi mesi che mancano alle ormai prossime elezioni regionali, i molti problemi che ancora lo affliggono: la paura. Di perdere, naturalmente. Perché (questo lo ha detto chiaramente il professor Paolo Feltrin, consultato in occasione della Fabbrica del centrodestra, promossa fa Clodovaldo Ruffato) le cose sono radicalmente cambiate rispetto a qualche anno or sono e in particolare alle ultime due votazioni del 2005 e 2010: non c’è nessun motivo per stare tranquilli, neppure tra quelli di Forza Italia e compagnia, perché nella prossima primavera (tra marzo e maggio) tutto si giocherà sul filo di pochi punti percentuali, 4 o 5 secondo il politologo.

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Parole chiave: elezioni regionali (10), Moretti (9), Zaia (59), 5 stelle (12), Grillo (15)