Fine legislatura: quanti provvedimenti a rischio “binario morto”

È iniziato oramai il conto alla rovescia verso il voto di primavera 2018 e questo rende complicato il cammino parlamentare di alcune leggi molto contrastate. Ci sono anzitutto le "rimandate a settembre" ius soli e biotestamento e poi la riforma del processo penale, il codice antimafia oltre alla controversa legalizzazione della cannabis. E poi la madre di tutte le battaglie: la legge elettorale.
Sulla Difesa di domenica 6 agosto l'intervista a Massimo Franco, editorialista e notista politico del Corriere della sera.

Fine legislatura: quanti provvedimenti a rischio “binario morto”

Gli ultimi mesi della legislatura 2013-2018 potrebbero avvitarsi nelle logiche della preparazione della campagna elettorale che i diversi schieramenti stanno impostando per la prossima primavera. 
Di conseguenza i provvedimenti di legge che “incorporano” notevole impatto mediatico nell’elettorato verranno lasciati nel binario morto delle varie commissioni parlamentari.

 Il caso emblematico è quello dello ius soli: approvato dalla Camera dei Deputati addirittura alla fine del 2015 è ad oggi in attesa di essere esaminato dal Senato.

La nuova normativa che dovrebbe estendere la cittadinanza a chi nasce nel suolo italiano trova le resistenze di tutto il centrodestra e anche di una parte della maggioranza di governo, e nello specifico del gruppo di parlamentari che fa riferimento al ministro degli Esteri Angelino Alfano.
Per approvarla, visti i numeri risicati al Senato, il governo potrebbe tentare la carta della fiducia, ma il rischio di uno “strappo” è troppo alto e per questo saggiamente il premier Gentiloni potrebbe non voler forzare l’approvazione.

Anche la legge sul biotestamento, già approvata dalla Camera, rischia di essere ri-calendarizzata a settembre per il passaggio senatoriale.
Ma la chance di un esito positivo è molto bassa: «Ci sono tremila emendamenti, esponenti di Ap e Forza Italia si sono iscritti numerosi a parlare. Se manca la volontà politica non si può fare nulla», afferma Emilia De Biasi, presidente della commissione sanità in Senato.

Percorso a metà del guado anche per la legge – per la verità molto controversa - sulla legalizzazione della cannabis: dovrebbe essere discussa dalla Camera ma le possibilità di un’approvazione appaiono molto risicate. 

In attesa rimangono dunque decine di leggi, alcune delle quali di notevole rilievo politico, come quelle sul processo penale, il codice antimafia. Leggi condivisibili o meno, ma che hanno impegnato le istituzioni per lunghissimi mesi in questa legislatura e che rischiano di diventare carta straccia.

Non da ultimo va dimenticata la legge per riformare il sistema elettorale. Per la verità nessun italiano si straccia le vesti per un tema del genere, ma sarebbe davvero deleterio per le nostre istituzioni presentarsi al voto senza una legge condivisa sulle “regole del gioco” politico.

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