Giornata per la vita: La persona va tutelata sempre, in ogni sua stagione

Rosaria Galante Alberti, presidente del Movimento per la vita di Padova, commenta il messaggio dei vescovi italiani per la 37^ giornata per la vita e racconta le nuove iniziative e i progetti che il Movimento sta portando avanti.

Giornata per la vita: La persona va tutelata sempre, in ogni sua stagione

È denso di spunti il messaggio dei vescovi per la giornata della vita 2015 che si celebra in tutta Italia domenica 1 febbraio: i vescovi sollecitano le famiglie a un nuovo modo di pensare e agire, possiamo definirlo un “umanesimo solidale”, per un «rinnovato riconoscimento della persona umana e una cura più adeguata della vita», indicando anche concretamente le strade per attuare questa solidarietà nei confronti della vita, come l’affido, l’adozione oppure, addirittura, la presa in carico economico di una mamma in difficoltà e in attesa di un bambino.

Ma è possibile oggi puntare verso questa nuova sensibilità da parte delle persone o siamo inesorabilmente chiusi nel nostro individualismo, esasperato dalla crisi economica che stiamo vivendo e che si abbatte su molte famiglie?

«Senza dubbio un umanesimo solidale potrà essere la via per affrontare e tentare di risolvere le molte difficoltà non solo economiche, ma anche morali e spirituali – spiega Rosaria Galante Alberti, presidente del Movimento per la vita di Padova – Questo modo nuovo di agire potrà essere realizzato a partire da ognuno di noi, impegnandoci nel cambiamento, promuovendo una cultura di rispetto e dignità della persona e riscoprendo valori che la nostra società sembra aver dimenticato. Un forte individualismo purtroppo prevale, spesso mancano l’equità e la solidarietà finalizzate al bene comune e questo porta le persone a sentirsi abbandonate. È necessario, perciò, non cedere al senso di sconfitta e di rassegnazione, coltivare il dialogo, recuperare fiducia e così penso si potrà alimentare anche la solidarietà, aprirsi a una accoglienza concreta verso l’altro. È necessario, indispensabile, informare, sensibilizzare, essere più vicini alle persone e ai loro bisogni e sono molte le realtà oggi che si prodigano in questo: sono associazioni, comunità, famiglie. Ci sono associazioni che aiutano bambini in condizioni di disagio tramite adozioni o affidi. Grazie a queste, bambini anche con pesanti problemi di salute, sono affidati a famiglie che amorevolmente se ne prendono cura. Probabilmente se ne parla poco. Si tratta di forme di solidarietà discrete, silenziose che agiscono molto spesso nella gratuità».

E per quanto riguarda la modalità della presa in carico di una mamma in difficoltà che aspetta un bambino? Il progetto Gemma, in questo, a Padova in oltre vent’anni ha fatto scuola.

«È un servizio del Movimento per la vita per l’adozione prenatale a distanza di madri in difficoltà. Il progetto Gemma offre a una mamma un sostegno economico che le può consentire di portare a termine con serenità la gestazione, accompagnandola nel primo anno di vita del bambino. Con un contributo minimo mensile di 160 euro, si può adottare per 18 mesi una mamma e il suo bambino. La grande maggioranza degli aiuti arriva dalle persone, ma talvolta anche dalle istituzioni. A fare queste adozioni sono singoli, famiglie, gruppi parrocchiali, di amici o colleghi, comunità religiose, classi scolastiche... In vent’anni anni, grazie a Gemma, sono stati aiutati oltre 20 mila bambini e le loro mamme. In questi ultimi anni, purtroppo, la crisi economica ha portato più richieste e meno offerte, ma nonostante queste difficoltà contingenti nel solo 2013 sono stati finanziati e avviati circa 850 progetti Gemma in Italia».

 

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