Il Padova al Plebiscito? In attesa del nuovo stadio, ecco il nuovo cemento

I riflettori dello stadio Plebiscito sono al momento spenti, ma potrebbero riaccendersi per le future partite del Padova. A illuminare, però, la serata di giovedì 28 luglio è stata la fiaccolata organizzata dai residenti del quartiere Arcella che protestano contro la decisione e denunciano altre colate di cemento in arrivo. Primo passo: un nuovo parcheggio da mille posti.

Il Padova al Plebiscito? In attesa del nuovo stadio, ecco il nuovo cemento

I riflettori dello stadio Plebiscito sono al momento spenti, ma potrebbero riaccendersi per le future partite del Padova.
A illuminare, però, la serata di giovedì 28 luglio è stata la fiaccolata organizzata dai residenti del quartiere Arcella che protestano contro la decisione di spostare il calcio professionistico cittadino, con ogni probabilità a partire dalla stagione 2017-18, dall'Euganeo agli impianti a nord del quartiere padovano.
Fiaccole e lanterne alla mano e accompagnati da note musicali, numerosi cittadini, comitati e associazioni tra cui Legambiente, partendo da via Geremia, hanno sfilato lungo via Leonati, via del Bigolo e via Callegari, attorno ai luoghi che più risentirebbero del “trasloco”.

«A Padova si avverte una carenza di zone verdi – spiega Marco Sangati di Rete Arcella viva, organizzatore dell’evento – Ora si dovrebbe cementificare un’area agricola per realizzare un parcheggio: un ulteriore passo nella direzione opposta in una zona, tra l’altro, critica perché tende ad allagarsi facilmente».

Lunedì 25 luglio, infatti, il consiglio comunale ha approvato la permuta di un’area adiacente al Plebiscito che verrà trasformata in un parcheggio.
Nonostante le proteste dei cittadini a palazzo Moroni, il sindaco Massimo Bitonci è determinato ad andare avanti avendo già acceso un mutuo di 3 milioni di euro per il restyling e l’ammodernamento dell’impianto.
Spreco di denaro, sottolineano quelli di Padova2020, che potrebbe essere reinvestito nel sociale, ma da Forza Italia fanno sapere che il progetto del nuovo parcheggio non è direttamente collegato con il calcio. Con più di mille posti auto e con corse più frequenti della linea 15, l’area fungerà da scambiatore dando la possibilità agli utenti di lasciare il veicolo e raggiungere il centro della città con il bus.
Una proposta che non soddisfa però i residenti: «Esiste già il parcheggio di Pontevigodarzere, che tra l’altro non è mai pieno – continua Marco Sangati – Il prossimo parcheggio non può essere venduto come necessario per la città anche perché l’Euganeo ne ha già uno, vicino alla tangenziale, che sarebbe più idoneo per un servizio navetta. Questa è una zona nevralgica che già soffre per il traffico».

Disagi alla viabilità e all’ordine pubblico; un’operazione che minerebbe l’equilibrio di una comunità legata alle attuali discipline del Plebiscito, come la pallanuoto, il rugby, il football americano e il baseball, che soffrirebbero la presenza del calcio.
È questa l’opinione di Alessandro Zan, deputato del Partito democratico, presente alla fiaccolata: «L’impianto ha delle funzioni di sport sociale e agonistico non idonee per il calcio. Si stravolgerebbero le esigenze della cittadinanza senza dimenticare che, una volta abbandonato, l’Euganeo sarebbe una cattedrale nel deserto».

Tra i sostenitori del progetto, i tifosi del Padova sono in prima fila
A inizio luglio, il gruppo degli ultras ha affisso diversi striscioni condannando l’indecenza dell’Euganeo ed esprimendo soddisfazione per poter incitare la squadra in una nuova casa accogliente.
Il rapporto tra i supporter biancoscudati e l’attuale stadio è logoro da tempo a causa di svariati problemi strutturali e assenza di servizi: una sede, secondo loro, non idonea, sin dall’inaugurazione nel 1994, per partite di calcio, con tribune e curve troppo lontane dal terreno di gioco a causa della presenza ingombrante della pista di atletica, compromesso necessario per usufruire dei fondi messi a disposizione durante il periodo del Mondiale che si svolse in Italia nel 1990.
I cittadini stanno raccogliendo diverse firme per invitare il primo cittadino a ripensarci, ma a meno di clamorose bocciature, la strada sembra essere tracciata: se il Plebiscito sarà omologato agli standard di Coni e Figc, i riflettori saranno accesi per le partite del Padova.

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