Incidenti stradali: lo smarthphone è una "jattura"

«La forza della legge che ha introdotto il reato di omicidio stradale  non è nei numeri, ma nella valenza culturale. Il bene della vita deve essere al di sopra di ogni giudizio e chi si aspettava miracoli rimarrà deluso» ha dichiarato il  capo della polizia Franco Gabrielli che definisce gli smartphone una "jattura". La distrazione spesso dovuta all'uso del cellulare, è infatti uno dei comportamenti più pericolosi in cui gli automobilisti incappano più frequentemente con la guida contromano, il sorpasso della linea continua, l’eccesso di velocità e l’inversione di marcia.

Incidenti stradali: lo smarthphone è una "jattura"

Se i comportamenti non sono responsabili, la legge non basta. Lo conferma la tragedia vissuta in Val di Susa dove un automobilista ubriaco, dopo una lite per il traffico, ha inseguito e travolto una moto uccidendo una ragazza di 27 anni e ferendo in modo grave il compagno. Anche l’attore Domenico Diele che, sotto l'effetto di sostanze stupefacenti ha investito e ucciso una donna di 48 anni, dovrà rispondere di omicidio stradale aggravato.

Casi eclatanti ma non sporadici, purtroppo. Da gennaio a giugno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso sono aumentati del 4,6 per cento i morti sulle strade: da 695 i decessi sono passati a 727, anche se gli incidenti sono calati del 3,2 per cento. Nello stesso periodo la polizia ha arrestato 33 persone con l’accusa di omicidio stradale e  3 per lesioni, 1.176 sono state denunciate e in 215 incidenti più persone sono morte o sono rimaste ferite. I dati sono stati diffusi dalla polizia stradale in un convegno sull’omicidio stradale organizzato per festeggiare il 70° anniversario dalla fondazione. 

A 15 mesi dall’entrata in vigore della legge che ha introdotto il reato di omicidio stradale, solo la polstrada ha analizzato e reso noti i dati: su 456 incidenti nell’85 per cento dei casi (388) sono stati individuati altrettanti conducenti punibili da 2 a 7 anni; per omicidio stradale sono stati eseguiti 25 arresti in flagranza e 410 denunce a piede libero; per lesioni un arresto in flagranza e 76 denunce; per lesioni gravi 2 arresti e 690 denunce.

Il capo della polizia Franco Gabrielli, commentandola situazione ha dichiarato: «La forza di questa legge non è nei numeri, ma nella valenza culturale. Il bene della vita deve essere al di sopra di ogni giudizio. Chi si aspettava miracoli rimarrà deluso».

Gabrielli si è detto preoccupato per la crescita delle vittime sulle strade: «Temiamo che si stia riprendendo il trend del 2015, che fu un anno nero, e rischiamo di chiudere l’anno con 100 morti in più, ai quali vanno aggiunti quelli delle polizie locali. La distrazione ha un’incidenza negli schianti non più tollerabile, dovuta spesso a quella jattura degli smartphone».

I comportamenti più pericolosi in cui gli automobilisti incappano più frequentemente sono: la guida contromano, il sorpasso della linea continua, l’eccesso di velocità, l’inversione di marcia e  la distrazione spesso dovuta all'uso del cellulare.

Il convegno ha analizzato anche “il contrasto alla guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e psicotrope” informando che il dipartimento della pubblica sicurezza, il comando generale dei carabinieri e quello della guardia di finanza hanno appena sottoscritto un accordo di collaborazione interistituzionale con la presidenza del consiglio, per combattere il fenomeno della guida sotto effetto di droghe e alcol. Grazie ai controlli svolti dalla stradale in ottanta province sono stati sottoposti ad alcoltest 38.936 conducenti, 2.088 dei quali sono risultati positivi, mentre dei 2.753 sottoposti anche al test di screening sulla saliva per verificare la presenza di droghe, 675 sono risultati positivi. 

Controlli importanti anche perché con un tasso alcolemico fra 0,8 e 1,5, si rischiano da cinque a dieci anni di reclusione, ma se si oltrepassa il limite dell’1,5 o si guida drogati, si rischiano da otto a dodici anni, mentre per le lesioni gravissime le pene sono comprese fra quattro e sette anni.

Per il delitto di omicidio stradale, inoltre, sono previste conseguenze molto gravi per la patente: ritiro immediato e sospensione cautelare che nei casi più gravi può arrivare fino a 10 anni. La condanna definitiva ne prevede la revoca e solo dopo 5 anni si potrà conseguire una secondavolta, anni che salgono a 30 in caso di fuga.

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