Influenza, tempo di vaccinarsi

Comincia la campagna vaccinale contro una malattia che può essere mortale. In Veneto nella passata stagione sono stati segnalati dal sistema di sorveglianza, che copre circa il 2,5 per cento della popolazione, 9.486 casi (in aumento di 315 rispetto alla precedente stagione); in un caso su tre, si trattava di ragazzi sotto i 15 anni. Si stima che molte più persone – circa 378.368 nella sola regione – abbiano contratto l’influenza.

Influenza, tempo di vaccinarsi

Novembre è il mese migliore per vaccinarsi, perciò le sedi dei distretti sanitari, gli ambulatori dei medici di medicina generale e le farmacie del territorio sono pronti, ciascuno con proprie modalità e tempistiche, per rispondere adeguatamente all’arrivo dell’influenza, il cui picco è previsto per la fine del mese.

In base alle informazioni sui ceppi virali circolanti provenienti da 140 laboratori nel mondo e all’andamento delle sindromi simil-influenzali a livello globale, per la stagione 2017-18 la composizione vaccinale ha la nuova variante A/Michigan/45/2015 (H1N1); vecchie “conoscenze” dello scorso anno sono rappresentate invece dai virus isolati tra Hong Kong e Brisbane. Il ministero della salute ha autorizzato inoltre un vaccino quadrivalente: contiene un ceppo in più di tipo B rispetto al trivalente, in modo da ampliare l’ombrello protettivo.

L’influenza è una delle più importanti emergenze di sanità pubblica, che nel periodo invernale raggiunge il picco di contagiosità. Dati i modi di trasmissione per via aerea, bastano uno starnuto o un colpo di tosse, le azioni di controllo e prevenzione sono fondamentali per la riduzione del rischio individuale di malattia, ospedalizzazione e morte, nonché per la riduzione dei costi sociali connessi con morbosità e mortalità. Tutti possono vaccinarsi. Anzi, dovrebbero avere coscienza di farlo, trattandosi di un problema di sanità pubblica per il notevole numero di casi che si verificano annualmente. L’esortazione riguarda in particolare i soggetti più ad alto rischio di complicanze, peraltro agevolati dal servizio sanitario nazionale attraverso la distribuzione di dosi vaccinali gratuite rivolgendosi al proprio medico di medicina generale o al distretto sanitario di riferimento (tutte le informazioni sono disponibili sui siti delle Ulss).

In Veneto nella passata stagione sono stati segnalati dal sistema di sorveglianza, che copre circa il 2,5 per cento della popolazione, 9.486 casi (in aumento di 315 rispetto alla precedente stagione); in un caso su tre, si trattava di ragazzi sotto i 15 anni. Si stima che molte più persone – circa 378.368 nella sola regione – abbiano contratto l’influenza. In parallelo sono stati segnalati 101 ricoveri: 55 i casi gravi e complicati di influenza per i quali è stato necessario il ricovero in terapia intensiva; di questi, otto i decessi, nessuno dei quali avvenuto nel Veronese. Tali eventi sono risultati in netto aumento rispetto all’anno precedente, quando erano stati 35, pur in presenza di 50 mila persone vaccinate in più rispetto alla stagione 2015-16. Delle persone vaccinate nella stagione 2016-17 la maggior parte, vale a dire 609.760 soggetti pari al 79 per cento del totale, erano anziani di età pari o superiore ai 65 anni, dato in linea rispetto alle stagioni precedenti.

Per chi non rientra nelle categorie a rischio, ma desidera salvaguardare la propria salute dai rischi di contagio il vaccino antinfluenzale, a un prezzo che oscilla tra i 10 e 13 euro, può essere acquistato in farmacia presentando la ricetta medica. Farmacisti che per parte loro, impegnati in attività di formazione ed educazione, hanno registrato un calo della fiducia del 10 per cento nei confronti della vaccinazione. Per quanto riguarda i vaccini, afferma l’assessore regionale alla sanità, Luca Coletto, «è stato un anno piuttosto complicato, e lo è ancora, poiché i problemi rimangono e li stiamo via via risolvendo», ricorda, sfiorando varie questioni (dal decreto Lorenzin sull’obbligo vaccinale alla questione Pfas, senza dimenticare lo sciopero dei medici di medicina generale). Il Veneto è balzato alle cronache per i ricorsi, fa notare, «ma è una delle regioni maggiormente avvantaggiate: il calendario vaccinale veneto è stato copiato e riportato nei livelli essenziali di assistenza approvati lo scorso giugno». Vaccinarsi, conclude, «oltre a migliorare la qualità della vita, è un passo di civiltà da fare nei confronti del prossimo».

Vi sono categorie di persone a cui la vaccinazione è raccomandata e offerta gratis dal Sistema sanitario nazionale:

• bambini di età superiore ai sei mesi; ragazzi e adulti fino a 65 anni di età affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza. Bimbi e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di sindrome di Reye in caso di infezione influenzale;

• soggetti di età pari o superiore a 65 anni;

• individui a rischio perché affetti da alcune patologie, per esempio: malattie croniche dell’apparato respiratorio e cardiocircolatorio, diabete mellito; malattie del metabolismo, a reni o pancreas; malattie con carente produzione di anticorpi o immunosoppressione indotta da farmaci, sindromi da malassorbimento intestinale, patologie per cui sono programmati interventi chirurgici di rilievo;

• donne che, all’inizio della stagione epidemica, sono nel secondo e terzo trimestre di gravidanza;

• individui di qualunque età ricoverati in strutture per lungodegenti;

• medici e personale sanitario di assistenza;

• familiari e contatti di soggetti ad alto rischio;

• soggetti e categorie di lavoratori addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo; personale a contatto con animali che potrebbero costituire fonte d’infezione da virus influenzali non umani.

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