Legambiente: “Il 2017 è stato per Padova l’anno più inquinato del decennio”

102 giorni di PM10 oltre i limiti di legge. Il 2017, per Legambiente, è stato un anno disastroso per i polmoni dei padovani. E anche il PM2,5 e l’ozono sono sempre stati alle stelle.

Legambiente: “Il 2017 è stato per Padova l’anno più inquinato del decennio”

Lucio Passi, portavoce di Legambiente Padova, non usa giri di parole: «Il 2017 è stato l’anno peggiore del decennio per quanto riguarda la qualità dell’aria: fuorilegge per Pm10, Pm2,5 e ozono. Il Pm10 a Padova, in particolare non registrava così tanti sforamenti del limite di legge giornaliero (50 microgrammi per metro cubo d’aria da non superarsi per più di 35 giorni in un anno), dal 2007».

L’aria di Padova è fuori legge da 17 anni. «Non solo – prosegue Lucio Passi - nei 12 mesi appena trascorsi Padova è risultata anche il capoluogo più inquinato del Veneto. Ma non basta: la media annuale del Pm10 registrata nel 2017 è di 42 microgrammi per metro cubo d’aria, contro i 40 del limite di legge ed i 20 che vorrebbe l’Organizzazione mondiale della Sanità».

«Anche il Pm2,5 – continua Passi – è stato registrato a livelli record con una media annuale di 32 microgrammi per metro cubo d’aria, contro i 25 previsti dal limite di legge. Più dei 30 microgrammi del 2016, anno in cui Padova è risultato il capoluogo più inquinato d’Italia. Infine l’ozono: in città sono stati registrati 53 superamenti giornalieri del limite di legge per la protezione della salute umana, che sempre per legge, non dovrebbero essere più di 25 in un anno. Bisogna tornare al 2012 per trovarne un numero maggiore».

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«Tra PM10 o Ozono – rivela amaramente Passi – sono stati 155 i giorni in cui abbiamo respirato aria avvelenata e fuorilegge: quasi un giorno su due».

Legambiente si rivolge alle istituzioni: «I mesi dove si registrano le concentrazioni maggiori delle polveri sottili sono ottobre, novembre, dicembre, gennaio, febbraio e marzo. La giunta Giordani, quindi, nell’immediato deve far fronte ancora tre mesi dannosi per la nostra salute. Il consiglio di Legambiente è quello di potenziare la parziale limitazione del traffico in vigore dal 6 novembre 2017 al 13 aprile 2018 (che vieta la circolazione dei veicoli a benzina Euro 0 e Euro 1, dei diesel Euro 0, Euro 1, Euro 2 e dei motoveicoli e ciclomotori a 2 tempi immatricolati prima del 2000) estendendo il divieto agli euro 3 diesel (a Torino ed in altri città è già vietata la circolazione degli gli euro 4)».

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Lucio Passi invita le istituzioni a una maggiore severità: «È necessario che la polizia urbana sanzioni realmente i trasgressori: per troppi anni sono stati chiusi “troppi occhi” per precise indicazioni politiche».

La soluzione a lungo termine, per Legambiente, non può che passare una decisa diminuzione del traffico automobilistico: «Sosteniamo gli obiettivi di questa amministrazione sulla mobilità con il piano urbano della mobilità sostenibile e le due nuove linee del Tram, ma sappiamo anche che ci vorranno molti anni, mentre lo smog inquina e danneggia la nostra salute qui e adesso. Per questo servono subito misure strutturali attuabili in breve tempo: bisogna rilanciare il trasporto pubblico locale finalizzando parte dei milioni di euro incassati con le multe degli autovelox per aumentare la frequenza delle corse dei bus. È necessario istituire aree a ciclabilità diffusa nel centro e nei quartieri portando il limite di velocità per le auto a 30 km l’ora. Va creata la Bicipolitana come con successo attuato a Pesaro. In parallelo serve un portale per il Car pooling locale (condivisione dell’auto da parte di più persone che fanno un identico tragitto) e potenziare il carsharing».

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