Legambiente lancia un appello contro “la variante del cemento”

Comitati e associazioni chiedono di modificare la variante al Piano degli interventi, in discussione nei prossimi mesi. L’appello, per fermare la cementificazione e promuovere azioni ambientali, verrà presentato all'evento “Una variante grigio cemento”, domani 15 marzo alle 20.45 al centro civico di via Boccaccio 80.  

Legambiente lancia un appello contro “la variante del cemento”

«L’amministrazione comunale di Padova minaccia il verde cittadino: è il momento di mobilitarsi tutti insieme per difenderlo». Legambiente lancia un appello per chiedere modifiche alla variante al Piano degli interventi sulla quale il Consiglio dovrà votare l’approvazione o meno entro il prossimo tre aprile. Definito la “variante del cemento”, l’adeguamento alle norme e alle direttive del Piano di assetto del territorio è visto dall'associazione ambientalista come un atto che porterà nella città veneta ancora più grigio e smog a discapito di verde e alberi.  «L’amministrazione Bitonci – osserva Lucio Passi, portavoce di Legambiente – sulla scia delle proposte di nuova edilizia promosse dalla precedenti amministrazioni, sta aumentando la possibilità di costruire, introducendo nuove norme negative per la salvaguardia del verde».

Nel 2015, tasso di inquinamento più alto degli ultimi 9 anni
All'appello, al momento, hanno aderito in venti tra associazioni e comitati (tra questi anche Italia nostra, Aiab Veneto, Cgil e Rete Arcella viva) che contestano la mancanza di un reale dibattito cittadino per promuovere e stimolare una vera e propria politica ambientale a Padova. Nell'appello presentato, infatti, si legge che «l’amministrazione è assolutamente restia a parlare di provvedimenti strutturali per limitare il traffico» soprattutto in riferimento alla crescita, nei mesi scorsi, dell’inquinamento atmosferico con relativi danni alla salute. A inizio anno, infatti, Legambiente aveva pubblicato un dossier sulle polveri sottili nella città di Padova: da nove anni non si registrava una presenza così alta di Pm10, l’inquinante più pericoloso, che nel 2015 ha toccato una media di oltre 46.2 microgrammi per metro cubo d’aria, quando il limite di legge è 40.

In futuro, meno alberi impiantati
La variante al Piano degli interventi, inoltre, secondo i promotori dell’iniziativa, prevedrebbe un ulteriore consumo di suolo con la nascita di grandi strutture commerciali che cementificheranno quel che resta dei cunei verdi, ultimi "polmoni" che salvaguardano la qualità dell’aria. A risentirne sarebbero soprattutto le piante: per Legambiente, infatti, la nuova norma ridurrà di circa due terzi i nuovi alberi impiantati. 

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Fonte: Comunicato stampa