A Venezia, città europea della Riforma, due teologi, uno cattolico e uno protestante, a confronto

Saranno Jörg Lauster, docente di teologia sistematica alla Facoltà di teologia protestante della Ludvig-Maximilians Universität di Monaco di Baviera, e Riccardo Battocchio, docente di teologia dogmatica alla Facoltà teologica del Triveneto, a dialogare, il prossimo 23 febbraio a convento di San Francesco della Vigna. Al centro, la nozione di riforma in quanto tale: come interrogale chiese oggi? Appartiene a un tempo particolare o è sempre tempo per le chiese di riformarsi? 

A Venezia, città europea della Riforma, due teologi, uno cattolico e uno protestante, a confronto

Il processo avviato da Lutero cinque secoli fa, passato alla storia con il nome di Riforma protestante, con tutti i suoi agganci religiosi, culturali, politici, artistici, come interroga l’oggi delle chiese cristiane? La nozione di “riforma” appartiene a un tempo particolare oppure è sempre tempo per la chiesa di riformarsi? È da queste domande che prenderà avvio il confronto fra due teologi, uno protestante l’altro cattolico, nella giornata di studio promossa da Facoltà teologica del Triveneto e Istituto di Studi ecumenici “San Bernardino”  nell’ambito del progetto "A 500 anni dalla Riforma protestante. Ripensare l’evento, viverlo ecumenicamente". L’appuntamento è per giovedì 23 febbraio, dalle 14.30 alle 17.30, a Venezia presso il convento di San Francesco della Vigna, Castello 2786.

A misurarsi sul tema "La nozione di riforma e il presente come tempo di riforma” saranno Jörg Lauster, docente di teologia sistematica alla Facoltà di teologia protestante della Ludvig-Maximilians Universität di Monaco di Baviera, e Riccardo Battocchio, docente di teologia dogmatica alla Facoltà teologica del Triveneto.

«Il quinto centenario della Riforma protestante – spiega Battocchio – è anche l’occasione per fare il punto su ciò che l’idea di “riforma” significa per il cristianesimo e per interrogarsi sul modo in cui le chiese sono chiamate a svolgere la loro missione, che è quella di annunciare il vangelo, nel tempo presente».

È piuttosto diffuso, soprattutto in ambito protestante, il richiamo alla necessità per la chiesa di essere sempre “in stato di riforma” (ecclesia semper reformanda). Il concilio Vaticano II, nel decreto sull’ecumenismo, afferma che la chiesa, in quanto istituzione umana e terrena, ha bisogno di una continua riforma (perennis reformatio). Da alcuni anni, in ambito cattolico, si parla e si scrive molto di riforma “nella” e “della” chiesa, ed è attesa da molti la “riforma” di alcune strutture ecclesiali (la curia romana, il sinodo dei vescovi…). Tenendo presente tutto questo  «potremmo cercare una lettura originale della questione – afferma Battocchio – verificando se la nozione di riforma appartiene ad alcune epoche particolari della storia del cristianesimo o se può essere pensata come dimensione permanente della chiesa, da vivere in ogni tempo in maniera diversa, in base a ciò che l’annuncio del vangelo richiede».

Il percorso "A 500 anni dalla Riforma protestante" si completerà con una seconda giornata di studio, sul tema "Riforma e riforme nel Nord-Est", che si svolgerà sempre a Venezia il prossimo 4 maggio.

Informazioni: www.fttr.it

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