Al Santo, torna il triduo pasquale. Un invito speciale per i giovani

Una proposta, quella dei frati minori conventuali della basilica di sant'Antonio, organizzata insieme alle suore francescane elisabettine con l'obiettivo di sperimentare e vivere concretamente il triduo pasquale a partire dalle celebrazioni liturgiche unendo ciò che si vive nella chiesa con la concretezza della vita. Dal giovedì 13 alla domenica a pranzo.

Al Santo, torna il triduo pasquale. Un invito speciale per i giovani

È da poco meno di una decina d'anni che i frati minori conventuali della basilica di sant'Antonio organizzano, insieme alle suore francescane elisabettine, il triduo pasquale per giovani, ragazze e ragazzi, dai 18 anni, con possibilità di pernottamento. Il programma va dal giovedì santo fino al pranzo della domenica e solitamente vede la partecipazione di una quindicina di ragazzi. Si seguono le celebrazioni e le liturgie proposte dai frati conventuali in Basilica alle quali si aggiungono dei momenti di incontro e conoscenza concreta del mistero pasquale.

«L'obiettivo del triduo pasquale – spiega suor Barbara Danesi, referente della proposta per le suore elisabettine – è sperimentare e vivere concretamente il triduo a partire dalle celebrazioni liturgiche unendo ciò che si vive nella chiesa con la concretezza della vita. Per questo alle celebrazioni affianchiamo il venerdì santo l'incontro con operatori, infermieri e suore di casa santa Chiara, la casa delle suore elisabettine per malati terminali. Qui si ascolta la testimonianza del mistero della morte nella fede e la sera c'è poi l'adorazione della Croce. Sabato invece si va a Monselice, nella comunità san Francesco dei frati che ospita mamme in difficoltà, persone dipendenti dal gioco o con problemi di droga e alcol. Qui si incontra la sofferenza vista però nell'ottica del cammino di recupero e quindi come resurrezione. Il pomeriggio del sabato infine siamo all'eremo di Montericco per entrare nel grande silenzio del mistero pasquale, cui seguirà poi la veglia in Basilica e la domenica la messa solenne con il pranzo».

Una proposta quindi per scoprire, attraverso la liturgia e la catechesi, il senso profondo della passione, morte e resurrezione di Gesù, per conoscere situazioni della vita reale in cui si vive il mistero pasquale attraverso il disagio, la sofferenza e per condividere con altri giovani un'esperienza di fraternità.

«I giovani – continua suor Barbara – spesso frequentano le celebrazioni, ma non ne capiscono il senso. Mi chiedono ed esempio il significato della lavanda dei piedi: nella proposta abbiamo inserito anche dei momenti di catechesi per spiegare e capire. Il valore dell'esperienza è vedere concretamente cosa vuol dire la morte e la resurrezione. Ma è anche stare insieme, condividere, ridere insieme. I giovani hanno bisogno di questi momenti di condivisione e durante le giornate dedicate al triduo ci sono diverse occasioni: dopo gli incontri, in maniera spontanea e la domenica mattina in maniera più approfondita e prolungata. Ai giovani dico però di provare questa esperienza una sola volta perché poi è bene che ognuno la viva nella propria parrocchia, all'interno della propria comunità».

Per informazioni e iscrizioni: suor Barbara Danesi, barbara.danesi@elisabettine.it oppure frate Alberto Tortelli, fra.alberto.tortelli@gmail.com

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