Antisemitismo, «ora le religioni si prendano per mano»

Antisemitismo, «ora le religioni si prendano per mano». Contro l'odio e l'indifferenza le parole forti di Papa Francesco alla Conferenza internazionale sulla responsabilità degli stati, delle istituzioni e degli individui nella lotta all’antisemitismo e ai crimini connessi all’odio antisemitico.

Antisemitismo, «ora le religioni si prendano per mano»

«Il nemico contro cui lottare non è soltanto l’odio, in tutte le sue forme ma, ancor più alla radice, l’indifferenza; perché è l’indifferenza che paralizza e impedisce di fare quel che è giusto anche quando si sa che è giusto». Si è aperto con questo monito il discorso che papa Francesco ha rivolto ai partecipanti alla Conferenza internazionale sulla responsabilità degli stati, delle istituzioni e degli individui nella lotta all’antisemitismo e ai crimini connessi all’odio antisemitico

Una giornata intensa di lavori in cui i partecipanti si sono confrontati sulla responsabilità dei legislatori e dei dipendenti pubblici; sul ruolo della religione; sulla sfida delle piattaforme digitali; sul compito degli educatori e dello sport. Il papa ha parlato di odio ma anche d’indifferenza chiedendo di «fermentare una cultura della responsabilità, della memoria e della prossimità» e ha invitato a una «responsabilità coniugata alla memoria».

«Odio e indifferenza – sottolinea Salvatore Martinez che recentemente è stato nominato dal ministro Alfano rappresentante personale della presidenza italiana per la lotta a razzismo, xenofobia e discriminazione – sono due parole strettamente connesse. Bisogna stare attenti perché se indifferenza significa silenzio, incapacità di cogliere i drammi della storia e le urgenze del tempo, se significa non avere più orrore dinanzi al male, è chiaro che la coscienza è deteriorata e odio, razzismo, discriminazione e antisemitismo sono sinonimi di una condizione umana degenerata. Siamo sinceramente preoccupati nel vedere che i giovani sono il più delle volte totalmente estranei a questi argomenti anche perché la loro sensibilità religiosa, in un tempo neopagano in cui Dio è escluso, è fortemente compromessa».

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