Caltrano in festa per i 150 anni dalla posa della prima pietra della chiesa

Quella di cui si celebra il 150° dalla posa della sua prima pietra è una storia per molti aspetti particolare, perché il progetto venne affidato a un ingegnere veneziano, Vincenzo Canella, che si rifece alla cattedrale tedesca di Dresda. Uno stile gotico trasferito nell’Alto vicentino con una certa ragione dato che, per secoli, in riva all’Astico ci si era espressi anche in cimbro.

Caltrano in festa per i 150 anni dalla posa della prima pietra della chiesa

“A durevole memoria del giorno 8 dicembre 1866 in cui benedetta solennemente si posava la prima pietra angolare di questa chiesa”. “Siano grazie perenni all’Altissimo e Provvido che moderando le inclementi stagioni ci animò a compiere questa chiesa ed ad inaugurarla con grande festa il 13 dicembre 1868”.
Esattamente due anni e cinque giorni separano queste iscrizioni presenti sopra le porte laterali della chiesa arcipretale di Santa Maria Assunta in Caltrano. Considerando i mezzi tecnici disponibili all’epoca, in questo breve lasso di tempo la pietas dei fedeli caltranesi riuscì a compiere un’impresa davvero notevole, alla quale si arrivò dopo la decisione di sostituire la chiesa esistente con una di nuova.

La storia della parrocchia vicentina affonda le sue radici nei primi secoli del cristianesimo e cammina di pari passo con quella della diocesi.
Una storia ricca di cultura religiosa, accumulatasi nei secoli sino a diventare importante patrimonio dell’intera comunità. Quella di cui si celebra il 150° dalla posa della sua prima pietra è una storia per molti aspetti particolare, perché il progetto venne affidato a un ingegnere veneziano, Vincenzo Canella, laureatosi nel 1852 a Padova, ateneo in cui all’epoca la cultura d’oltralpe si riverberava in maniera decisiva sulla formazione degli studenti. Non a caso il progetto elaborato per Caltrano si rifà alla cattedrale tedesca di Dresda.
Uno stile gotico trasferito nell’Alto vicentino con una certa ragione dato che, per secoli, in riva all’Astico ci si era espressi anche in cimbro, linguaggio vetero-germanico, aspetto questo direttamente connesso alla presenza in loco di sacerdoti provenienti dall’area germanica.

Nella decisione di erigere la nuova “fabbrica”, importante si rivelò la determinazione dell’allora arciprete don Angelo Navarini. Altri motivi che indussero alll’“impresa” furono l’aumento della popolazione, all’epoca circa 1.800 abitanti, e le pessime condizioni, anche strutturali, in cui versava l’edificio da sostituire. Dopo la benedizione della prima pietra affidata ll’arciprete Angelo Navarini, su delega vescovile, una volta avviata la costruzione procedette spedita.

Oltre al capomastro Luigi Fortunato di Vicenza e ai suoi muratori, fondamentali si rivelarono le braccia dei tanti fedeli caltranesi, donne e uomini senza molta distinzione di ruoli, impegnati a trasferire in cantiere la sabbia dal vicino Astico così come i sassi utilizzabili nella produzione di calce le cui fornaci erano alimentate da legna provenienti anche dai soprastanti boschi comunali.
In sostanza un’opera corale, sempre mantenuta in efficienza nel corso del tempo dall’indubbia generosità dei caltranesi vicini e lontani. Come nel caso dell’ultimo, imponente, restauro interno concluso una decina d’anni fa. Un restauro definito pubblicamente, e non a caso, da “cattedrale”, nel ricordo di quanto evoca la sua imponente struttura.

Il programma

I festeggiamenti per il 150° di posa della prima pietra, che hanno l’obiettivo di “fare comunità”, cominciano lunedì 5 dicembre: alle 20.30, invito alla lettura della Evangelii Gaudium con don Leopoldo Voltan, vicario per la pastorale.
Mercoledì 7 alle 20, fiaccolata dalla chiesetta di San Giorgio (cimitero) fino alla parrocchiale.
L’8, festa dell’Immacolata, messa alle 8 e alle 10.30; a seguire si terrà il pranzo sociale.
Venerdì 9, dalle 15 alle 17.30, pomeriggio si attività con i ragazzi; alle 20.30, serata storico-culturale dal titolo “La chiesa di Caltrano pieve e matrice nella storia della diocesi di Padova” con Renato Angonese e Giuseppe Vidale.
Sabato 10 alle 20.30, serata di melodie sacre con il coro Phoenix in canto.
Domenica 11, alle 10 è in programma la solenne eucaristia presieduta dal vescovo Claudio Cipolla; a seguire, buffet ed estrazione della lotteria.

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