Centro missionario. Natale, ecco il regalo “giusto”

A Natale un regalo solidale che porta bene in tutti i continenti. Il sostegno a distanza con i progetti del centro missionario diocesano di Padova.

Centro missionario. Natale, ecco il regalo “giusto”

A Natale la solita corsa ai regali azzeccati: utili, graditi e originali.
Tanti sforzi, senza riuscire a scacciare quella sensazione di non riuscire mai a trovare il regalo “giusto”.

Eppure una soluzione c’è: un regalo confezionato sotto casa, capace di portare il bene in tutti i continenti.

Il centro missionario diocesano di Padova sostiene numerosi progetti in tutto il mondo. Iniziative nate dalla presenza missionaria, che però sempre più spesso si sviluppano grazie al coinvolgimento della popolazione locale, in favore dei più piccoli: bambini riflesso nel mondo d’oggi di quel Bambino che 2017 anni fa nasceva in estrema povertà, respinto dalle case e dalle strutture di accoglienza di una Betlemme affollata come le nostre città in questi giorni. Entrare nella grande famiglia del sostegno a distanza del centro missionario è davvero il regalo “giusto”. Perché? Perché significa contribuire concretamente a rigenerare un po’ quella giustizia che manca nella distribuzione delle risorse tra nord e sud del mondo e combattere la disuguaglianza per cui oggi 85 super ricchi detengono la stessa ricchezza della metà più povera dell’umanità, come ha documentato Oxfam.

Così in questi giorni di festa è possibile regalare a se stessi o a parenti e amici l’inizio di un’avventura chiamata a maturare nel tempo. Il sostegno a distanza infatti dura nel tempo e grazie all’impegno morale di singoli o gruppi permette a singoli progetti tarati sulle esigenze locali di crescere e svilupparsi, superando situazioni di privilegio o relazioni esclusive che in passato si sono generate attorno alle adozioni a distanza. Attraverso il sostegno a distanza l’aiuto va a una famiglia, una scuola, una comunità, un microprogetto nel rispetto del contesto ambientale e culturale con l’obiettivo del loro autosviluppo.

È possibile conoscere e avvicinare i problemi della povertà e le realtà dei paesi in via di sviluppo. Diventa apertura all’altro, attenzione ai suoi bisogni, condivisione in spirito di totale gratuità. Il sostegno a distanza infine è uno strumento di educazione interculturale.

Un dono di Natale che il centro missionario si impegna a notificare al destinatario attraverso una lettera e che poi continua durante l’anno attraverso un contributo mensile (anche di pochi euro). Non ci sono vincoli normativi, è possibile recedere in qualsiasi momento, anche se è consigliata una continuità di un triennio. Il centro missionario si impegna a non trattenere più del 7 per cento della cifra per le spese di gestione.

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