Centro universitario, ripartono i "martedì" della cultura

Cominciano il 28 ottobre gli incontri del martedì in centro universitario sul tema “Esodo, itinerario dalla servitù al servizio”. «Dato il persistere della crisi – spiega don Roberto Ravazzolo – è necessario guardare al futuro con occhio generativo, voltare pagina e individuare vie di “liberazione”». Tra gli altri ospiti l'economista della Chicago Boot Luigi Zingales a confronto con il vescovo Bruno Forte, Antonella Anghinoni, Vito Mancuso ed Enzo Bianchi.

Centro universitario, ripartono i "martedì" della cultura

Gli “incontri del martedì” al centro universitario di Padova, al via il 28 ottobre, muovono quest’anno dal libro dell’Esodo. Non scelto a caso.

«Di solito – spiega don Roberto Ravazzolo, direttore del centro di via Zabarella 82 – ogni anno individuiamo un tema legato a quello precedente. Affrontare l’Apocalisse, ad esempio, in un momento in cui si respirava aria di “fine del mondo”, ci ha aiutato a capire, grazie alla Scrittura, che ogni fine è un nuovo inizio. È stato naturale, successivamente, concentrarsi su Genesi, che parla di inizio per antonomasia. L’inizio è anche il momento della fecondità, quindi ci siamo chiesti: come essere capaci di inizi sempre nuovi? La risposta è nelle beatitudini, testo rivelatore di possibilità generative, su cui si sono concentrati gli incontri dello scorso anno».

Dalle beatitudini all’Esodo: cosa lega i due itinerari?
«Dato il persistere della crisi, che ormai è globale, non si può non guardare al futuro con occhio generativo e individuare vie di fuga – di esodo, appunto – di fronte a situazioni che si sono incancrenite. È necessario voltare pagina e rivivere esperienze di esodo».

L’itinerario dei martedì – che continuano fino al 12 maggio – è tracciato a partire dal titolo: dalla servitù al servizio. In che senso?
«Ci è stato suggerito da padre Jean Louis Ska, gesuita belga del Biblicum di Roma, che interviene al primo incontro. È il titolo di un volume di Georges Auzou, che propone una lettura attenta e puntuale delle tematiche affrontate nel testo dell’Esodo. Ciò che ci preme è far emergere che, a parte quello che storicamente è avvenuto – la tribù degli ebrei usciti dall’Egitto verso la terra di Canaan – il racconto, globalmente inteso, parla di un itinerario. Qui cito le parole di un rabbino: è stato più facile far uscire Israele dall’Egitto, che l’Egitto da Israele. L’esodo è stato un itinerario fisico, ma anche spirituale. E certamente più lungo dei quarant’anni nel deserto o della notte in cui si è compiuto il passaggio del mar Rosso. “Dalla servitù al servizio”, quindi, vuol dire questo: in Egitto, il popolo di Israele era a servizio degli egiziani per potersi garantire il sostentamento; fuori dall’Egitto era a servizio di Dio, e degli altri popoli, per dare testimonianza della fedeltà di Dio».

Leggi l'intervista completa e il programma dettagliato dell'iniziativa nel numero in distribuzione da sabato 25 e disponibile in edizione digitale. 

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